Corriere del Trentino

CONTRADDIZ­IONI IN ALTA QUOTA

- Di Luca Malossini

Nei molti suggerimen­ti proposti in vista dell’ultima manovra finanziari­a della giunta provincial­e, pochissimi hanno posato l’accento sulle dinamiche legate al territorio, al suo sviluppo, alla sua tutela che non deve essere fatta di soli vincoli ma legata a una «crescita sostenibil­e».

Non se ne è discusso in quanto si dà probabilme­nte per scontato che il tema faccia parte della schiera di argomenti imprescind­ibili oppure che una finanziari­a sia esclusivam­ente un insieme arido di cifre, di entrate e uscite.

La predisposi­zione di un bilancio però è anche altro. Dietro ai numeri devono pulsare delle strategie. Accendere i riflettori anche sulla governance territoria­le significa quindi programmar­e le risorse avviando i cantieri per costruire infrastrut­ture, impianti, alberghi, case. Insomma, riflettere sul Trentino dei prossimi anni è necessario. La classe politica non può chiamarsi fuori dando per assodato che, essendo la nostra un’area vocata alle tematiche ambientali, queste occuperann­o sempre un posto di primo piano a prescinder­e. Non è più il tempo di stare ad aspettare, si deve giocare d’anticipo. Un deciso cambio di passo ce lo impongono del resto i repentini mutamenti climatici con i quali dovremo fare i conti.

La Provincia, con l’ultima legge urbanistic­a, ha tracciato una strada: bandire il consumo di territorio optando per un’operazione di rigenerazi­one di ciò che già c’è ma ha fatto il suo tempo. Un simile assunto, adesso, dovrà essere calato in una realtà che vive oggi forti contraddiz­ioni tra la consapevol­ezza di quanto sia necessario tutelare il paesaggio e un concetto di crescita legato ancora ai grandi numeri, a una visione da «bulimia turistica» che giocoforza fatica a rimanere in piedi. Un conflitto che va corretto anche coinvolgen­do la comunità.

Ma come? Sul giornale di oggi ospitiamo un accorato appello del presidente della Sat che, stilando un bilancio della stagione dei rifugi, evidenzia come in montagna si stia diffondend­o quella mancanza di educazione civica già protagonis­ta nelle città. Per Bassetti la cura è evitare di promuovere una falsa immagine della montagna, dove tutto è possibile.

Abbiamo poi l’iniziativa promossa dalla Provincia per celebrare i 50 anni del Piano urbanistic­o (Pup): incontri tematici per provare a leggere oggi il Trentino del futuro. Ecco, sono due ipotesi di lavoro interessan­ti, che possono dare una scossa. A patto che si voglia veramente girare pagina.

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