CONTRADDIZIONI IN ALTA QUOTA
Nei molti suggerimenti proposti in vista dell’ultima manovra finanziaria della giunta provinciale, pochissimi hanno posato l’accento sulle dinamiche legate al territorio, al suo sviluppo, alla sua tutela che non deve essere fatta di soli vincoli ma legata a una «crescita sostenibile».
Non se ne è discusso in quanto si dà probabilmente per scontato che il tema faccia parte della schiera di argomenti imprescindibili oppure che una finanziaria sia esclusivamente un insieme arido di cifre, di entrate e uscite.
La predisposizione di un bilancio però è anche altro. Dietro ai numeri devono pulsare delle strategie. Accendere i riflettori anche sulla governance territoriale significa quindi programmare le risorse avviando i cantieri per costruire infrastrutture, impianti, alberghi, case. Insomma, riflettere sul Trentino dei prossimi anni è necessario. La classe politica non può chiamarsi fuori dando per assodato che, essendo la nostra un’area vocata alle tematiche ambientali, queste occuperanno sempre un posto di primo piano a prescindere. Non è più il tempo di stare ad aspettare, si deve giocare d’anticipo. Un deciso cambio di passo ce lo impongono del resto i repentini mutamenti climatici con i quali dovremo fare i conti.
La Provincia, con l’ultima legge urbanistica, ha tracciato una strada: bandire il consumo di territorio optando per un’operazione di rigenerazione di ciò che già c’è ma ha fatto il suo tempo. Un simile assunto, adesso, dovrà essere calato in una realtà che vive oggi forti contraddizioni tra la consapevolezza di quanto sia necessario tutelare il paesaggio e un concetto di crescita legato ancora ai grandi numeri, a una visione da «bulimia turistica» che giocoforza fatica a rimanere in piedi. Un conflitto che va corretto anche coinvolgendo la comunità.
Ma come? Sul giornale di oggi ospitiamo un accorato appello del presidente della Sat che, stilando un bilancio della stagione dei rifugi, evidenzia come in montagna si stia diffondendo quella mancanza di educazione civica già protagonista nelle città. Per Bassetti la cura è evitare di promuovere una falsa immagine della montagna, dove tutto è possibile.
Abbiamo poi l’iniziativa promossa dalla Provincia per celebrare i 50 anni del Piano urbanistico (Pup): incontri tematici per provare a leggere oggi il Trentino del futuro. Ecco, sono due ipotesi di lavoro interessanti, che possono dare una scossa. A patto che si voglia veramente girare pagina.