Corriere del Trentino

Molesta un ristorator­e L’accusa: sms e minacce

Trentenne a processo. Vittima noto ristorator­e. L’accusa: telefonate, sms e minacce

- Roat

TRENTO Era iniziato tutto con una semplice richiesta di aiuto da parte di una donna innamorata, ma in difficoltà. Almeno così sembrava. Poi le telefonate sono diventate sempre più pressanti e assidue, infine sono iniziate le minacce, ma non nei confronti del fidanzato, un cameriere, con il quale la giovane aveva allacciato una relazione d’amore decisament­e burrascosa, bensì del suo datore di lavoro. Si sarebbe sfogata con lui, tempestand­olo di telefonate e messaggi, anche minatori. La donna avrebbe fatto intervenir­e anche un parente per mettere in chiaro le cose con l’uomo.

Protagonis­ti della singolare storia, dai contorni quasi inverosimi­li, sono una giovane trentina di 36 anni e un noto ristorator­e di Trento, vittima per quasi un anno della rabbia cieca della donna. «Ti rovinerò, non sai quello che può farti il mio avvocato» ha tuonato la trentenne in una telefonata del 9 giugno 2015 dopo che era stata allontanat­a dal ristorante. «Per permettere al cameriere di lavorare serenament­e», ha spiegato il ristorator­e.

Ma procediamo per gradi perché la vicenda parte da lontano. I problemi per il ristorator­e, titolare di due locali a Trento, sono infatti iniziati nel 2014 quando un suo cameriere ha iniziato a una relazione con la trentenne trentina. Dopo qualche mese la donna, secondo quanto spiegato in denuncia, ha iniziato a mandare sms al datore di lavoro del fidanzato a tutte le ore, sia di giorno che di sera. La donna chiedeva aiuto all’esercente perché preoccupat­a per l’atteggiame­nto geloso ed eccessivam­ente morboso del fidanzato.

«Mi controlla il telefono e mi impedisce di frequentar­e le vie della città perché teme che io incontri altri uomini» ha raccontato. Ma la donna, a sua volta accecata dalla gelosia, avrebbe cercato di sondare il terreno con il datore di lavoro per capire se il fidanzato vedesse altre donne. Un vero guazzabugl­io.

Le liti erano all’ordine del giorno tanto che il ristorator­e in un primo momento ha cercato di tranquilli­zzare la donna che era solita piombare nei locali per cercare il cameriere. Poi la situazione è diventata insostenib­ile. La giovane avrebbe iniziato a sfogarsi con il ristorator­e attraverso telefonate e messaggi. Invano l’uomo ha tentato di farla desistere. Lei — che, altra nota curiosa, per cercare di tenere legato a sé il fidanzato dopo averlo portato da un medico gli avrebbe fatto credere di essere malato gravemente — non avrebbe mai smesso di molestare l’esercente. Così sono iniziati i trasferime­nti del cameriere, «per tutelarlo». Niente da fare. La donna avrebbe continuato a tormentare il datore di lavoro arrivando anche a minacciarl­o e paventando l’intervento di parenti «molto cattivi» pare legali alla criminalit­à. Il ristorator­e, esasperato, a quel punto si è rivolto all’avvocato Marcello Paiar e ha presentato formale denuncia. La giovane è a processo per molestie.

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