Il Pd rivendica la leadership della Provincia
Ieri la sessione di incontri, 130 partecipanti. Gilmozzi: «L’inizio del lavoro che ci porterà ad aprile»
TRENTO «Io non accetto l’equazione che mandiamo i parlamentari a Roma e lasciamo che i partiti territoriali governino il Trentino». Il Partito democratico del Trentino rivendica la leadership della coalizione e la guida della Provincia. Una pretesa avanzata con fermezza dal vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi durante la sessione di incontri organizzata dal partito e svoltasi ieri all’hotel Adige di Mattarello. «Prima dell’estate fare il punto — aggiunge Olivi — evitando che siano i partiti a tavolino a scegliere le leadership».
Nei tavoli è stato «ribadito» il no al completamento dell’autostrada Valdastico, in un momento in cui il progetto sembra aver ripreso l’iter a livello nazionale. L’interramento della ferrovia a Trento, sfruttando la nuova circonvallazione del capoluogo prevista con la linea Tav-Tac. Il contestuale no alla variante ferroviaria di Rovereto «per i rischi di tipo idrogeologico e ambientale che comporterebbe l’opera così come ipotizzata nel primo progetto di fattibilità». E ancora il treno Rovereto-Riva, quello per Feltre, la funicolare Trento-Povo, la valutazione di sostenibilità economica per la funivia del monte Bondone.
Soddisfatto il segretario Italo Gilmozzi per i 130 presenti. «È l’inizio del lavoro che ci porterà all’appuntamento di aprile. In tempi di difficoltà per i partiti quest’affluenza è un elemento positivo e non scontato». Sottolineando la buona partecipazione, Gilmozzi prova a smarcarsi dai veri nodi per la coalizione di centrosinistra autonomista: le candidature — prima di tutto per le elezioni politiche — e il rapporto con gli alleati. Il dialogo con l’Upt per serrare le fila e contare più del Patt è in corso. «In un paio di settimane - aggiunge il segretario contiamo di arrivare a un documento unico sui percorsi comuni, a partire da quelli per le nazionali».
Intanto i democratici hanno dato avvio al lavoro sul programma. Riguardo al settore primario, la commissione competente ritiene «fondamentale favorire e incentivare il processo culturale verso un’agricoltura sostenibile, per la realizzazione della quale il metodo biologico costituisce uno strumento formidabile». In tema economico, la relativa commissione ravvisa il fatto che per le mutate condizioni strutturali «la Provincia da motore primo dello sviluppo economico locale rischia di diventare un possibile freno allo sviluppo», sia per il calo di spesa pubblica e quindi di investimenti che per i meccanismi burocratici. «Piazza Dante – si sollecita - dovrebbe agire per migliorare l’attuale scarsa cultura manageriale presente in Trentino».
In ambito culturale la commissione insiste su «una maggiore collaborazione tra i musei provinciali in vista anche della presenza del cda unico (un punto osteggiato dagli alleati, ndr)» e su «un legame più forte tra città e valli nell’offerta culturale».