Giovani e agricoltura Italia: crescita del 6,8% In regione calma piatta
TRENTO I profili di alto livello sono difficili da reperire, come dimostra il caso Seac. Ma allora c’è un ritorno all’agricoltura, come da tempo molti esperti continuano a spiegare? Secondo i dati Unioncamere diffusi ieri le imprese under35 nel settore agroalimentare crescono del 6,8% in Italia (primo semestre 2017 su primo semestre 2016), mentre in Trentino Alto Adige sono completamente ferme.
In provincia di Trento a fine giugno di quest’anno si contavano 1.004 imprese agroalimentari giovanili, pari all’8,2% del totale. Rispetto a un anno fa sono addirittura leggermente diminuite, -0,02%.
In Alto Adige il numero assoluto è pari a 1.027, vale a dire il 6% del totale, con un leggerissimo incremento del +0,02%.
Il dato regionale dunque segnala una stasi completa, un po’ in linea con quanto avviene al Nordest (+1,2%) a differenza di Nordovest (+4%) e soprattutto Centro (+8,7%) e Sud e isole (+8,6%).
A livello nazionale «secondo l’analisi effettuata da Unioncamere-InfoCamere, presentata nell’ambito del Villaggio Coldiretti a Milano, sono poco meno di 57mila le imprese agricole e dell’industria alimentare guidate da under 35 a fine giugno 2017, il 6,8% in più dell’anno precedente. La loro diffusione è tanto più significativa considerando l’andamento complessivo del settore che, pur rallentando in maniera sensibile la sua riduzione rispetto agli anni passati, continua comunque a perdere qualche tassello (sono 812.834 le imprese agroalimentari totali registrate alla fine di giugno scorso, 2.481 in meno del giugno 2016). Grazie a questo loro “ritorno alla terra”, l’impresa giovanile agroalimentare aumenta la sua incidenza sul totale, arrivando a rappresentare il 7% del sistema produttivo impegnato in questo settore. Il Mezzogiorno è l’area in cui i giovani imprenditori agroalimentari fanno sentire di più la propria presenza: più di 30mila, l’8,1% delle imprese del settore».