Palazzetto, vince la Blm Group
Bando, una sola offerta da 202.000 euro annui. Uez: imprese locali, occasione persa
Il palazzetto di via Fersina diventa «Blm Group Arena». L’azienda di Levico, unica in lizza, ha vinto infatti il bando del Comune con un’offerta da 202.000 euro all’anno. Deluso Uez: «Occasione persa per le imprese locali».
TRENTO Per tifare Aquila Basket e Trentino Volley, da gennaio, non si andrà più al PalaTrento. O meglio: l’impianto sarà sempre lo stesso. Ma il nome cambierà: la struttura di via Fersina dal prossimo anno diventerà la «Blm Group Arena».
È stata infatti la società Blm Group-Adige Spa, con sede locale a Levico Terme, ad aggiudicarsi la gara indetta dall’amministrazione comunale ad agosto per individuare uno sponsor per l’impianto più in vista del capoluogo. Una vittoria facile, in realtà: ieri pomeriggio, quando l’assessore allo sport Tiziano Uez e il dirigente del Servizio infanzia, istruzione e sport Valter Mazzucotelli hanno avviato la fase dell’apertura delle buste, sul tavolo si sono trovati una sola offerta. Quella, appunto, dell’azienda specializzata in produzione di macchine per taglio laser. E quindi la decisione — seppur ancora provvisoria, precisano da via Belenzani — non ha richiesto grosse discussioni.
L’offerta dell’azienda, in ogni caso, è importante: rispetto all’importo a base d’asta di 100.000 euro (a cui va aggiunta anche l’Iva, oltre al pagamento di una quota relativa al consumo di elettricità), la Blm Group ha presentato un rialzo del 102 per cento. Arrivando quindi a un corrispettivo annuale di 202.000 euro. Con un contratto che, dal primo gennaio del 2018, potrà proseguire fino al 31 dicembre 2022. Prima dell’avvio del «nuovo corso» del PalaTrento, però, serviranno alcuni passaggi tecnici. Il primo riguarderà, in tempi stretti, la verifica dei requisiti di partecipazione stabiliti dal bando di gara. Solo a questo punto il nome della struttura potrà finire sui banchi dell’Aula di Palazzo Thun per essere ratificato con una apposita delibera. Di qui si procederà alla stipula del contratto, firma che consentirà quindi concretamente di «trasformare» il palazzetto nella «Blm Group Arena», con l’installazione dei cartelli e delle nuove insegne luminose.
Tutto bene quindi? Non proprio. L’esito della gara, infatti, ha lasciato l’amaro in bocca all’assessore allo sport, che nelle scorse settimane non aveva fatto mistero di puntare su una risposta corale da parte delle aziende locali. «Il risultato della gara — osserva Uez — mostra i limiti dell’imprenditorialità trentina. Il bando era un’occasione ghiotta per valorizzare il proprio brand». L’assessore ragiona con i numeri alla mano: «Il palazzetto insiste sull’A22, che conta circa 15 milioni di passaggi all’anno, con una media di due persone per macchina. Vuol dire che 31 milioni di persone ogni anno potrebbero inciampare con lo sguardo nel nome dell’azienda. Comunque l’importante per me era dare un segnale di cambiamento di mentalità: con la sponsorizzazione del palazzetto e dei defibrillatori ho portato nelle casse del Comune 227.000 euro».
L’assessore Questo bando era un’occasione ghiotta per valorizzare il proprio brand Non è stata capita Un peccato