LA FUNIVIA DEL MONTE BONDONE BUONE INTENZIONI, POCHI FATTI
Finalmente ci siamo: attorno alla funivia del Monte Bondone, come annunciato in un recente convegno, si registrano unanimi consensi. Ciò mi rallegra, essendo da sempre un accanito sostenitore del grande impianto. Lo sono, convinto dal fatto che il rilancio della montagna cittadina passi attraverso quest’opera piuttosto che con una politica di contributi a fondo perduto. Non è mai troppo tardi per ritornare sui propri passi, quindi. Ho apprezzato il lavoro del consigliere comunale Maestranzi che ha sempre creduto nel progetto. L’importante è ragionare in maniera pulita, unicamente per il bene del Bondone, senza sposare ideologie. Chiaro che una simile infrastruttura troverà concretezza unicamente se ci sarà il supporto, non solo a parole, della componente privata. Su tale aspetto sono però alquanto fiducioso: vedo che il vento è cambiato rispetto al recente passato, c’è più attenzione verso l’idea del grande impianto. Mi pare un buon inizio. ulla funivia del Bondone ne ho sentite talmente tante che faccio fatica oggi a prendere una posizione. In linea puramente tecnica, credo che il collegamento funiviario tra la città e la montagna possa avere più riflessi positivi che negativi. Dovendo guardare in faccia la realtà, però, nutro fortissimi dubbi sulla concreta realizzazione del progetto in questione, anche se spero di essere smentito dai fatti. Rispetto al passato, come lei scrive, si registra una maggior convinzione, anche nella componente privata, nei confronti dell’impianto; la discussione dell’altro giorno nell’ambito delle giornate del turismo montano è stata interessante, partecipata. Ma il passaggio dalla teoria alla pratica rimane a mio avviso il vero ostacolo da superare. La mia perplessità muove dal fatto che l’idea di costruire la funivia del Bondone ha fatto la sua prima apparizione nel 1925: oggi siamo nel 2017 e abbiamo davanti solo buone intenzioni, le stesse che hanno accompagnato il confronto nel corso degli ultimi novant’anni. Adesso verrà reso pubblico l’ennesimo studio, stavolta a firma di Trentino Sviluppo. Tra un anno però si andrà al voto per rinnovare la Provincia e nel 2020 toccherà al Comune. Conoscendo i tempi della politica è facile prevedere, studio o non studio, che di funivia se ne riparlerà semmai più avanti.