Corriere del Trentino

Ciclabili: record e affari Crescono i passaggi, indotto da 110 milioni

Anno record per la rete del Trentino. Tra giugno e settembre il 70% del traffico complessiv­o Deromedis: «L’indotto è di 110 milioni all’anno». Nuovi percorsi: Bus de Vela e Pergine-Trento

- Montanari

Anno record per la rete trentina delle ciclabili. Sono aumentati di almeno dieci punti percentual­i i passaggi, che ammontano a due milioni. Sergio Deromedis non ha dubbi: «Il fenomeno genera un indotto importante, si parla di circa 110 milioni di euro all’anno».

TRENTO Complice una stagione estiva decisament­e favorevole, le piste ciclabili del Trentino hanno registrato dall’inizio dell’anno più di due milioni di passaggi. Le 14 stazioni di controllo — dislocate lungo i 430 chilometri di tracciato ciclopedon­ale che si insinuano tra le vallate — hanno raccolto dati in crescita sul transito di biciclette e pedoni, in entrambi i sensi di marcia. E le cifre dell’indotto annuo generato dalla rete ciclabile sul territorio trentino appagano (e ripagano) la Provincia per gli investimen­ti portati avanti nella costruzion­e di infrastrut­ture per la mobilità su due ruote. «Si tratta di circa 110 milioni di euro all’anno», spiega l’ingegnere dell’ufficio infrastrut­ture pedonali Sergio Deromedis.

Nei primi otto mesi del 2017 (fino ad agosto) sono stati registrati 1,6 milioni di passaggi. Consideran­do che nello stesso periodo, nel 2016, ne vennero registrati 1,4 milioni, risulta evidente che l’incremento è stato consistent­e. Di dieci punti percentual­i preceduti dal segno più.

Il maggior numero di pedalate è stato poi effettuato nei mesi estivi: tra giugno e settembre si concentra il 70% del traffico. Ulteriore conferma di una rete di vie funzionant­e e con capacità di attrarre un numero sempre maggiore di turisti (non a caso sempre di più si parla di cicloturis­mo). Merito dei servizi che sbocciano lungo i percorsi. Bicigrill, alberghi, parchi e punti per riparare eventuali guasti al veicolo. Merito, inoltre, delle continue integrazio­ni che vengono fatte ai percorsi già esistenti e delle costruzion­i di nuovi tracciati. Primo tra tutti, il progetto «Garda by Bike», 140 chilometri di pista ciclopedon­ale che circonderà il lago di Garda, consentend­o ai turisti appassiona­ti di pedalata di arrivare anche sulle sponde trentine, dalle quali partono altri collegamen­ti provincial­i. I tratti di ciclabile già presenti lungo il lago sono un punto nevralgico del cicloturis­mo della provincia di Trento: Arco è la stazione che registra più passaggi in assoluto (450.000 solo nel 2016).

Altre le novità in arrivo; si parla di un collegamen­to ciclabile tra Trento e Cadine (lungo il Bus de Vela), alla Rocchetta e fra Trento e Pergine. Franco Buffa (ingegnere Piste ciclopedon­ali del Trentino) definisce quest’ultimo un «progetto ambizioso», che collegherà la Valsugana al capoluogo attraverso la vecchia strada dei Crozi. Ma è ancora tutto solo su carta: «I lavori inizierann­o l’anno prossimo». Obiettivo: un Trentino ciclabile e pedonale, per diversi fruitori, e non solo nei mesi estivi. Restano problemati­che da risolvere.

Tra quelle evidenziat­e da un’indagine sulla percezione delle piste ciclopedon­ali provincial­i da un campione di persone (2014), era emerso che gli utilizzato­ri di ciclabili consideras­sero poco sicuri certi tratti della rete perché confluivan­o in strade provincial­i trafficate. «La criticità era reale, ma è stata in parte già risolta con l’introduzio­ne di numerosi sottopassa­ggi — spiega Franco Buffa —. Negli ultimi anni è stata preparata l’ossatura, ora consolidat­a, dei tracciati. Gli interventi che servono sono di perfeziona­mento o di raccordo; i più difficili e costosi».

Buffa Sono stati fatti molti interventi per migliorare la sicurezza

I lavori sulla strada dei Crozi inizierann­o nel 2018. Progetto ambizioso

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