LA TOLLERANZA SENZA PREGIUDIZI
«Da ogni discussione deve stare assolutamente lontano il desiderio di vincere: uno solo sia lo scopo, che vinca la verità». «Tu puoi lodare qualcuno per quanto soddisfa il tuo giudizio, ma normalmente lo criticherai per quanto c’è in lui che non ti piaccia, dato che ognuno considera il proprio giudizio norma del diritto e del torto. E poiché la cosa sta così, prova a pensare, con chiunque tu discuta (…) che lui è te stesso (…)».«Chi dubita è stimolato a cercare il vero, ed è strano che mentre molti cercano, qualcuno non trovi. Trovata la verità, quando ci sia libertà di discussione, confrontate le dottrine tra loro, è necessario che essa risulti superiore».
Chi scrive tali parole, nel 1565 in Inghilterra, è un intellettuale trentino, Jacopo Aconcio, cosmopolita per vocazione e necessità. Un personaggio eclettico: filosofo, teologo, giurista, ingegnere militare, nato a Ossana in val di Sole, e viaggiatore instancabile, in contatto con molti intellettuali eterodossi in tutta l’Europa dell’età del Concilio. Un vero pensatore moderno che auspica, con parole di grande attualità, l’apertura delle idee e delle convinzioni nel campo della fede, evitando nelle discussioni ogni forma di fondamentalismo. Aconcio di dispute se ne intende: soffre personalmente quelle pensate solo per vincere e screditare l’avversario come eretico. La disputa che non cerca la verità è alla base dell’intolleranza e infine anche della guerra. «Non confuterai adeguatamente una qualsiasi dottrina se prima non avrai compreso quello che essa è. E veramente, chi non ascolta attentamente e pazientemente, chi non sospende il proprio giudizio sino alla fine non può comprendere adeguatamente ciò che si dice».«Così da piccoli e disprezzatissimi inizi di controversie vediamo alla fine il mondo riempirsi di dissidi, di calunnie, di clamori (…)». Per Aconcio la ragione della tolleranza sta in questo: ragione o torto in assoluto non esistono nel mondo dell’uomo. Solo il confronto, anche acceso ma intellettualmente onesto, può generare utili frutti.
Il Comune di Ossana, per iniziativa dell’assessora Laura Marinelli, ha celebrato il pensatore durante tutta l’estate. L’ultimo appuntamento è dopodomani con un convegno sulla tolleranza e uno spettacolo teatrale. Conoscere il nostro conterraneo tanto a lungo dimenticato, recuperando il suo messaggio di dialogo senza pregiudizi, è davvero importante nel mondo di oggi.