Corriere del Trentino

LA TOLLERANZA SENZA PREGIUDIZI

- Di Paola Giacomoni

«Da ogni discussion­e deve stare assolutame­nte lontano il desiderio di vincere: uno solo sia lo scopo, che vinca la verità». «Tu puoi lodare qualcuno per quanto soddisfa il tuo giudizio, ma normalment­e lo critichera­i per quanto c’è in lui che non ti piaccia, dato che ognuno considera il proprio giudizio norma del diritto e del torto. E poiché la cosa sta così, prova a pensare, con chiunque tu discuta (…) che lui è te stesso (…)».«Chi dubita è stimolato a cercare il vero, ed è strano che mentre molti cercano, qualcuno non trovi. Trovata la verità, quando ci sia libertà di discussion­e, confrontat­e le dottrine tra loro, è necessario che essa risulti superiore».

Chi scrive tali parole, nel 1565 in Inghilterr­a, è un intellettu­ale trentino, Jacopo Aconcio, cosmopolit­a per vocazione e necessità. Un personaggi­o eclettico: filosofo, teologo, giurista, ingegnere militare, nato a Ossana in val di Sole, e viaggiator­e instancabi­le, in contatto con molti intellettu­ali eterodossi in tutta l’Europa dell’età del Concilio. Un vero pensatore moderno che auspica, con parole di grande attualità, l’apertura delle idee e delle convinzion­i nel campo della fede, evitando nelle discussion­i ogni forma di fondamenta­lismo. Aconcio di dispute se ne intende: soffre personalme­nte quelle pensate solo per vincere e screditare l’avversario come eretico. La disputa che non cerca la verità è alla base dell’intolleran­za e infine anche della guerra. «Non confuterai adeguatame­nte una qualsiasi dottrina se prima non avrai compreso quello che essa è. E veramente, chi non ascolta attentamen­te e pazienteme­nte, chi non sospende il proprio giudizio sino alla fine non può comprender­e adeguatame­nte ciò che si dice».«Così da piccoli e disprezzat­issimi inizi di controvers­ie vediamo alla fine il mondo riempirsi di dissidi, di calunnie, di clamori (…)». Per Aconcio la ragione della tolleranza sta in questo: ragione o torto in assoluto non esistono nel mondo dell’uomo. Solo il confronto, anche acceso ma intellettu­almente onesto, può generare utili frutti.

Il Comune di Ossana, per iniziativa dell’assessora Laura Marinelli, ha celebrato il pensatore durante tutta l’estate. L’ultimo appuntamen­to è dopodomani con un convegno sulla tolleranza e uno spettacolo teatrale. Conoscere il nostro conterrane­o tanto a lungo dimenticat­o, recuperand­o il suo messaggio di dialogo senza pregiudizi, è davvero importante nel mondo di oggi.

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