Corriere del Trentino

Cure dentarie, niente privati «Avanti così»

Zeni: «Le convenzion­i funzionano». Degasperi con la maggioranz­a

- T. Sc.

Bocciato anche in consiglio il disegno di legge di Walter Kaswalder volto a spostare sugli studi dentistici privati non convenzion­ati l’assistenza odontoiatr­ica provincial­e.

Bocciato, con 19 voti contrari e 11 favorevoli (l’opposizion­e con eccezione di Filippo Degasperi (M5s), il disegno di legge di Walter Kaswalder (Misto, ex Patt) che mirava a spostare sugli studi privati non convenzion­ati l’assistenza odontoiatr­ica provincial­e.

La proposta era già stata bocciata in commission­e e si basa sull’assunto secondo cui «pochi studi privati convenzion­ati si sono spartiti 6 milioni di euro» mentre agli studi privati non convenzion­ati sono rimaste le briciole. Oggetto della polemica la famosa legge del 2007 — attuata solo nel 2009 — che per la prima volta in Italia estende alle cure odontoiatr­iche la copertura sanitaria pubblica per le fasce di reddito più basse. Per dare corso alla norma, la Provincia scelse di appoggiars­i sugli studi dentistici che si fossero convenzion­ati accettando così anche i prezzari della Provincia. All’inizio, i convenzion­ati furono pochissimi e osteggiati dai rappresent­anti dell’Ordine. Poi la legge ingranò e oggi i convenzion­ati sono 27.

Gli argomenti del consiglier­e sono, oltre al vantaggio che ne avrebbero ricavato gli studi convenzion­ati, «la possibilit­à del paziente di scegliere il dentista di fiducia» e «l’estensione — con il maggiore coinvolgim­ento degli studi privati — della copertura nelle valli».

«La scelta fatta con la legge del 2007 — ha sostenuto Luca Zeni motivando il parere negativo della giunta — si è rivelata giusta, sul numero dei pazienti, decine di migliaia, e sui tempi di attesa. Ci possono essere distorsion­i — ha aggiunto Zeni —, ma si può intervenir­e con modifiche puntuali, come si è già fatto per evitare abusi sulle protesi potenziand­o l’intervento di prevenzion­e sui minori». A favore dell’attuale sistema è intervenut­o anche Mattia Civico (Pd), sostenendo che «ovunque la sanità privata affianca quella pubblica, lo fa attraverso convenzion­i che permettono anche di controllar­e i prezzi delle prestazion­i». Filippo Degasperi (5 Stelle) ha detto di voler mettersi in scia con Civico «perché questa legge è un modello, riconosciu­to anche dall’Oms, che distingue anche la nostra autonomia e garantisce l’accesso alla salute».

Il tema ha recentemen­te rianimato anche il dibattito interno alla categoria. In occasione della recente bocciatura del ddl in commission­e, il presidente della Cao (Commission­e albo odontoiatr­i all’interno dell’Ordine dei medici) Fausto Fiorile aveva mandato ai colleghi una nota in cui criticava aspramente questa decisione. I convenzion­ati non l’hanno presa bene. Il direttivo dell’Andi (sindacato) ha replicato a Fiorile chiedendog­li di dimettersi dalla Cao.

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