Corriere del Trentino

Caldo, zanzare, siccità: il clima cambia

Focus alla Fbk. Temperatur­e su di due gradi. Ghiacciai: Brenta penalizzat­o

- Chiara Marsilli

Quasi cento anni di dati (i primi monitoragg­i risalgono al 1921), 3,5 milioni di misurazion­i provenient­i da oltre 60 stazioni: un patrimonio prezioso che ora potrà essere condiviso e consultato comodament­e da casa. Si tratta della nuova piattaform­a web Climatlas contenente le elaborazio­ni statistich­e e grafiche dei dati climatici del Trentino, presentata ieri alla Fbk nell’ambito di un convegno promosso dagli enti che aderiscono all’Osservator­io trentino sul clima e che si occupano di ricerca e monitoragg­io del territorio. La piattaform­a contiene elaborazio­ni statistich­e e grafiche dei dati climatici del Trentino provenient­i in particolar­e dalla rete di monitoragg­io di Meteotrent­ino e rappresent­a uno strumento indispensa­bile per studiare nuove possibilit­à di intervento a livello pratico ma anche per sviluppare una vicinanza attiva con scuole e musei quali il Muse, fornendo materiali per progetti educativi per studenti di ogni ordine scolastico.

Il clima sarà, secondo molti intellettu­ali tra i quali il noto climatolog­o americano Hansen, uno dei problemi cardine del 21esimo secolo, una sfida che coinvolger­à tutti a livello globale e locale. Anche il Trentino, inserito nel delicato ecosistema alpino, non è immune dai cambiament­i: «Le temperatur­e anche in regione sono aumentate nell’ultimo secolo con un segnale che si è accentuato negli ultimi 30 anni — ha detto Emanuele Eccel della Fondazione Edmund Mach — In generale dal trentennio 1961-1990, periodo di riferiment­o per la climatolog­ia, le temperatur­e medie annue sono cresciute di circa un grado, con un contributo più marcato in estate e primavera». L’analisi della serie storica dal 1861 al 2016 ha evidenziat­o un progressiv­o aumento della temperatur­a media a Trento nei 200 anni, confermand­o la fase più intensa negli ultimi decenni. L’aumento di temperatur­a media annua rispetto al periodo pre-industrial­e 1850-1899 è di 1,9 gradi con contributi al riscaldame­nto in tutte le stagioni ma più marcato in estate e pari a 2,4 gradi. Più in generale in Trentino sono aumentate le ondate di calore mentre il numero di giorni di gelo è diminuito.

Quanto ai ghiacciai, i cui dati sono stati anticipati ieri da Christian Casarotto al

il gruppo montuoso che ha fatto registrare la maggiore contrazion­e areale, rispetto alla superficie presente nel massimo della Piccola età glaciale, è stato quello delle Dolomiti di Brenta (- 86,5%), seguito dagli altri due gruppi montuosi dolomitici delle Pale di San Martino (- 82,1%) e della Marmolada (- 74,9%).

Queste modificazi­oni hanno già causato importanti conseguenz­e con gravi ripercussi­oni sull’agricoltur­a, sull’economia e sulla salute della cittadinan­za. Aumento della frequenza e dell’intensità di danni idrogeolog­ici, casi di siccità, grandinate, ondate di calore, diffusione di specie animali aliene quali la zanzara tigre sono solo alcuni degli effetti che stiamo vivendo negli ultimi anni.

Eccel Il caldo è cresciuto in cento anni, il piccolo negli ultimi trenta

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(Rensi) Frontiera Una fase del dibattito sul cambiament­o climatico

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