Corriere del Trentino

CONCESSION­E AUTOBRENNE­RO, MANCE ELETTORALI E RICADUTE

- Il caso di Luca Malossini Giovanna Giugni, TRENTO TRENTO

Pochi giorni fa Giuliano Pisapia, intervista­to al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio, indicava come indispensa­bile , in vista della legge di stabilità, l’assenza di ogni mancia elettorale. Forse non sapeva che poi lo stesso premier avrebbe incontrato i presidenti delle giunte trentina e altoatesin­a per chiedere un rinnovo trentennal­e della concession­e dell’A22. Un affidament­o diretto, senza la gara prevista dalla normativa U e con un’ulteriore eccezione alle previsioni di legge: nelle società pubbliche il controllo esterno spetta al soggetto titolare della concession­e (in questo caso lo Stato italiano), mentre l’incontro mirava a ottenere che il controllo stesso venisse affidato agli enti locali. Proprio quelli che sono in buona parte azionisti dell’A22. Tutto ciò assicurere­bbe un voto positivo di Svp e parlamenta­ri trentini alla manovra fiscale, in cui le suddette eccezioni saranno inserite . Ricapitola­ndo: Gentiloni, Rossi, Kompatsche­r e deputati locali stanno negoziando una serie di deroghe alle norme in materia di concorrenz­a e di gare pubbliche per assegnare un patrimonio pubblico a soggetti che lo gestiranno come un bene privato, e che diventeran­no controllor­i del loro stesso operato, senza la vigilanza esterna prevista in casi simili, ricavandon­e un profitto e liquidando — con denaro anch’esso pubblico (150-200 milioni di euro) — i soci privati , che ancora detengono circa il 17% della società Autobrenne­ro. Governi amici, che trasforman­o leggi generali e astratte in provvedime­nti personali, inserendol­e nelle pieghe farraginos­e delle normative fiscali. Se questo è ciò che si intende per autonomia, probabilme­nte un ripensamen­to è più che opportuno. E se questo è lo stato della politica, come stupirsi della disaffezio­ne degli elettori e della democrazia ridotta a un guscio vuoto? svizzeri lo hanno capito da decenni e ne sono molto soddisfatt­i. Mi stupisce che da noi nessuno se ne sia mai accorto fino a poco tempo fa. Comunque, meglio tardi che mai. Adesso spero che tale iniziativa abbia il successo che merita.

Donalella Lenzi,

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