Morto nel bosco, indagato il figlio
Arrigo Bonapace era caduto, forse colpito da un tronco. Lunedì l’autopsia
La Procura ha aperto un’inchiesta sulla morte di Arrigo Bonapace, il cacciatore di 76 anni, che ha perso la vita mercoledì nei boschi sopra Pinzolo. La pm Licia Scagliarini ha iscritto nel registro degli indagati il figlio Dario che era impegnato nelle operazioni di recupero di alcuni tronchi con il verricello. Si cerca capire se Arrigo sia scivolato e caduto oppure sia stato colpito da un tronco. Disposta l’autopsia.
Per ore i carabinieri della compagnia di Riva del Garda hanno operato tentando di far luce sulla tragedia. Una terribile fatalità, si era pensato in un primo momento, ma c’è qualcosa che probabilmente non ha convinto la Procura.
A distanza di due giorni dall’infortunio nei boschi costato la vita ad Arrigo Bonapace, 76 anni, di Carisolo, persona molto stimata in paese, ex muratore e appassionato di caccia, la pm Licia Scagliarini ha deciso di aprire un’inchiesta sulla tragedia per omicidio colposo. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati il figlio dell’uomo, Dario Bonapace, 51 anni, ex consigliere comunale, che era al volante del suo trattore quando si è consumata la tragedia.
Un atto dovuto da parte della magistratura, fatto anche a tutela dell’indagato, per far chiarezza su una tragedia che ha ancora molti aspetti che non convincono gli inquirenti. Sicuramente si tratta di uno scrupolo da parte del pubblico ministero che vuole capire che cosa è accaduto in quei brevi attimi poco dopo le nove del mattino nei boschi sopra Pinzolo, nei pressi della pista Tulot, in località Pra Rodont. A instillare il dubbio nel magistrato potrebbe essere stato il medico intervenuto per constatare la morte dell’anziano cacciatore che ha riscontrato una grave ferita sulla nuca trovata. Stando alle prime indiscrezioni — ma come detto la vicenda è molto delicata e quindi la cautela è d’obbligo soprattutto di fronte al fortissimo dolore di un figlio che ha perso il padre — si cerca di capire se la lesione dietro alla nuca è compatibile con la caduta dell’anziano sull’asfalto oppure se con un colpo alla testa, forse causato accidentalmente dalle operazioni di recupero dei tronchi che sono stati sollevati con un verricello.
Forse Arrigo Bonapace è stato inavvertitamente colpito dal tronco sollevato. Questo è uno dei dubbi che la magistratura intende chiarire per questo la pm ha ordinato un accertamento tecnico irripetibile e ha incaricato come consulente il dottor Luca Morelli dell’ospedale Santa Chiara di Trento. La difesa del figlio, rappresentata dall’avvocato Andrea Antolini, a sua volta nominerà un proprio consulente di parte. Per lunedì è fissato il giuramento dei consulenti, dopodiché verrà fatta l’autopsia. L’esame autoptico dovrebbe consentire di fugare i dubbi sulla dinamica dell’incidente.
Arrigo Bonapace, uomo energico e pieno di vita, mercoledì mattina era partito da casa per raggiungere il figlio Dario che stava lavorando nel bosco. Lo faceva sempre. Arrigo è rimasto a guardare Dario mentre recuperava alcuni tronchi con il suo trattore, poi l’improvvisa tragedia. Non è chiaro se l’uomo sia scivolato e caduto a terra battendo violentemente il capo oppure se sia stato colpito da un tronco. Le sue condizioni sono apparse subito disperate, è stato traportato in elicottero all’ospedale Santa Chiara,ma è morto poche ore dopo. Dario era molto legato al papà e ora è disperato. «Ha battuto la testa sull’asfalto, stavo lavorando, non ho visto quando mio papà è scivolato e caduto» ha spiegato al suo avvocato. Ora si attende l’autopsia per chiare la tragedia.