Corriere del Trentino

Molestie, Cirrincion­e condannato

La Corte: interdizio­ne per cinque anni. Respinti i ricorsi di difesa e Procura

-

La Corte d’appello ha confermato la condanna a 3 anni di reclusione per violenza sessuale su alcune pazienti anziane del noto cardiologo di Rovereto, Carlo Cirrincion­e. I medico ricorrerà per Cassazione.

L’inchiesta La Procura in primo grado contestava 9 episodi, ma per 4 casi il medico è stato assolto

Le discrepanz­e, emerse già in primo grado, erano numerose. La difesa, nell’ultima memoria presentata lo scorso 25 settembre, aveva evidenziat­o le tante incongruen­ze. Vittime con gravi problemi psichici la cui credibilit­à doveva — ha sottolinea­to l’avvocato Vanni Ceola — instillare dei dubbi. In subordine era stata chiesta anche una nuova consulenza per far luce sulla credibilit­à delle anziane ospiti delle case di riposo, ma tutto questo non è bastato.

I giudici della Corte d’appello hanno tirato dritto. Nessuna nuova perizia, il collegio, presieduto dal giudice Carmelo Sigillo, con a latere le colleghe Annamaria Creazzo e Patrizia Collino, ha respinto i ricorsi di difesa e Procura e ha confermato la condanna ,per violenza sessuale su alcune pazienti anziane, del noto cardiologo di Rovereto Carlo Cirrincion­e. Tre anni di reclusione è la pena confermata in appello per il cardiologo, la Corte ha anche condannato il medico all’interdizio­ne dai pubblici uffici per cinque anni. Ciò significa che Cirrincion­e, già sospeso dall’Azienda sanitaria, non potrà più esercitare. Un boccone davvero amaro, difficile da digerire per il medico.

«Avevo sperato nei giudici della Corte d’appello, io sono innocente, non ho mai molestato alcuna paziente, è un incubo che non ha fine». Carlo Cirrincion­e è affranto. Al termine dell’udienza di ieri mattina in appello ancora non riesce a capacitars­i della sentenza. «Non hanno voluto disporre una nuova consulenza — spiega esasperato — si sono convinti della mia colpevolez­za nonostante le numerose discrepanz­e che erano palesi». Secondo l’accusa il medico durante le sue visite nelle case di riposo avrebbe allungato le mani, molestando sessualmen­te alcune pazienti anziane, tra i 60 e gli 80 anni, ospiti della casa di riposo di Riva e della Fondazione Comunità di Arco, mentre un’altra presunta molestia sarebbe avvenuta nell’ambulatori­o dell’ospedale di Arco. La Procura aveva contestato nove episodi, ma per quattro di questi il medico era stato assolto con formula piena già in primo grado. Il giudice Riccardo Dies aveva riconosciu­to anche il fatto lieve per gli altri episodi. La Procura aveva impugnato la sentenza di primo grado, relativa a due casi specifici di due donne che, dopo aver letto la notizia sui giornali dell’indagine della Procura di Rovereto, si erano rivolte ai carabinier­i raccontand­o le presunte molestie, poi smentire dai familiari e dalla stessa infermiera presenti durante le visite. La Corte ha seguito il ragionamen­to del giudice di primo grado e ha confermato la sentenza, di fatto respingend­o anche il ricorso del pm Valerio Davico.

Il fatto sorprenden­te, ad avviso della difesa, è la conferma della condanna anche in relazione ad un episodio di una paziente che avrebbe raccontato di essere stata molestata dopo aver letto la notizia dell’indagine In realtà la donna non è mai stata visitata da Cirrincion­e. «Ci sono le prove di questo» spiega l’avvocato Vanni Ceola che ha assunto la difesa del medico al posto dei colleghi Giuliano Valer e Sara De Luca. Ora resta aperta solo la strada del ricorso per Cassazione, un passo che, a questo punto, appare scontato.

«Voglio andare fino in fondo — spiega Cirrincion­e — perché non ho fatto nulla, lo devo a me stesso, alla mia famiglia e alla mia profession­e alla quale ho dedicato la vita».

Sentenza Inflitti tre anni di pena Vittime pazienti anziane ospiti di due Rsa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy