Minaccia il suicidio con un coltello Quindicenne salvata
TRENTO Alle orecchie dell’operatore dei carabinieri che, una settimana fa, in Valsugana, ha sollevato la cornetta è arrivata una voce spezzata dal pianto che comunicava la volontà di suicidio, parsa fin da subito un grido d’aiuto più che un’intenzione imminente; dall’altra parte della comunicazione, c’era una quindicenne. La ragazza, sul punto di togliersi la vita con un coltello da cucina (come poi hanno scoperto i militari del nucleo radiomobile), potrebbe aver chiamato il 112 perché non convinta a compiere il gesto estremo. Forse cercava qualcuno che la fermasse in tempo e la risollevasse dal crollo psicologico adolescenziale a cui l’aveva portata il naufragio di alcuni rapporti umani.
Ma i carabinieri non hanno ignorato la telefonata e, dopo alcuni tentativi falliti di ricontattare la ragazza, sono partite le ricerche, dapprima utilizzando il sistema di radiolocalizzazione e, successivamente, perlustrando il territorio con alcune pattuglie. Tra Levico, Pergine e Caldonazzo è stata un’ora di ricerche col fiato sospeso, sia per i carabinieri che per la madre, una donna presentatasi in caserma poco prima denunciando la scomparsa della figlia, che poi si è scoperto coincidere con la ragazza della chiamata disperata.
L’epilogo della vicenda è arrivato poco dopo lo scoccare dei sessanta minuti dall’inizio delle perlustrazioni. La quindicenne è stata trovata con la punta della lama rivolta verso se stessa, in evidente stato confusionale. Il dialogo avviato con lei dai carabinieri ha però sortito gli effetti sperati: dopo aver consegnato il coltello, la ragazza è stata trasportata in ospedale e raggiunta dalla madre.