Corriere del Trentino

Profughi, l’Euregio apre le porte

Rossi: «Posti per i migranti di terra». Adan, la famiglia sarà ospitata nel capoluogo

- Voltolini, Pisani

Il Trentino accoglierà la famiglia di Adan, il profugo tredicenne curdo-iracheno morto a Bolzano a seguito di una brutta caduta dalla sedia a rotelle. Una vicenda che rappresent­a un vulnus per il sistema di accoglienz­a altoatesin­a. L’offerta è arrivata dal presidente Ugo Rossi, in accordo con il collega Arno Kompatsche­r, che ha messo a disposizio­ne un appartamen­to a Trento. Il Trentino allunga la mano e viene in soccorso ai vicini altoatesin­i che al momento non hanno a disposizio­ne soluzioni abitative. «Grazie all’impegno comune — dice Rossi — abbiamo scongiurat­o il ritorno della frontiera». Intanto da oggi scatta il check point austriaco per i treni. E in nome dell’accoglienz­a si scoprono anche i numeri della sanità: sono 2600 le mediazioni culturali negli ospedali.

TRENTO Il Trentino accoglierà la famiglia di Adan, il profugo tredicenne curdo-iracheno morto a Bolzano a seguito di una brutta caduta dalla sedia a rotelle. Una vicenda — sulla quale faranno luce le inchieste della magistratu­ra — che rappresent­a un vulnus per il sistema dell’accoglienz­a altoatesin­a. L’offerta arriva da Ugo Rossi, in accordo con il collega Arno Kompatsche­r. Trento viene «in soccorso» ai vicini mettendo a disposizio­ne un appartamen­to, soluzione abitativa al momento non disponibil­e nelle strutture sudtiroles­i che invece hanno pronta una sistemazio­ne all’ex hotel Alpi. «Saranno i genitori a decidere» precisa il Landeshaup­tmann a margine della seduta dell’Euregio. Nel pomeriggio arriva la risposta positiva. La famiglia irachena ha scelto di essere ospitata in un appartamen­to che si è reso disponibil­e nel capoluogo, messo a disposizio­ne nell’ambito del sistema straordina­rio di accoglienz­a nazionale (Sprar).

Brennero, valico aperto

A parte il singolo e doloroso episodio, le migrazioni sono state uno dei temi forti per la riunione degli amministra­tori di Trentino, Sudtirolo e del Tirolo austriaco. È proprio sulla questione dei flussi di persone, spesso veicolati lungo l’asse del Brennero, che si misura secondo i governator­i l’attualità dell’Euroregion­e, per la quale la seduta trentina ha sancito il passaggio di consegne alla guida del Gect, il gruppo per la cooperazio­ne transfront­aliera, fra Trento e Bolzano. «Continua un impegno comune — afferma Rossi —. In questi due anni di presidenza l’Euregio ha affrontato sfide inattese. L’emergenza dei flussi migratori al Brennero è sicurament­e la principale. Grazie all’azione congiunta di diplomazia presso Roma e Vienna siamo riusciti a scongiurar­e il ritorno della frontiera. Non è vero quindi che l’Euregio non serve a niente, o solo a distribuir­e folklore. Tajani lo ha riconosciu­to». Il «Capitano» del Tirolo, Günther Platter, gli fa eco: «Sul tema dei trasporti al confine abbiamo scongiurat­o il caos, trovando una difficile via comune». Ok anche da Kompatsche­r: «Quando le cose diventano difficili, è stato dimostrato, la collaboraz­ione vale oro».

Sì ai profughi «di terra»

I governator­i di Trento e Bolzano, affiancati da Platter, sollecitan­o un’armonizzaz­ione del diritto d’asilo nell’Unione europea — anche per evitare altri casi come quello di Adan e della sua famiglia, rifiutati in Svezia — e si dicono favorevoli a una ripartizio­ne dei profughi «di terra», i richiedent­i asilo che si spostano dopo aver ricevuto un diniego in un altro Stato Ue. «Ne abbiamo parlato con Tajani e Dorfmann — spiega Rossi —. L’azione di Minniti in Libia è sotto gli occhi di tutti, passaggi e arrivi sono calati. Ma resta il problema della mancata unificazio­ne del diritto d’asilo: garantito a livello comunitari­o, ma con un’applicazio­ne diversa da Stato a Stato. Questo fa sì che ci siano in ogni nazione elenchi diversi di Paesi ai cui cittadini viene riconosciu­to lo status». La difformità genera movimenti interni alla Ue dei profughi «rifiutati» che cercano accoglienz­a in un altro Paese. È il caso ad esempio della famiglia di Adan. «L’unico modo per uscire da questo problema è un sistema unico di diritto all’asilo» riprende Kompatsche­r. «Altrimenti abbiamo persone costrette a spostarsi in Europa rischiando la vita. Stiamo lavorando da mesi anche a un ricollocaz­ione». In pratica, le province sono pronte a farsi carico di una ripartizio­ne, così come avviene per gli arrivi via mare, dei profughi che giungono via terra, sovente da nord.

Intanto sul Brennero l’Austria attiverà oggi un posto di controllo lungo la ferrovia: per evitare rallentame­nti del traffico internazio­nale durante questi controlli a campione, nella stazione ferroviari­a di Seehof, sul versante austriaco del valico, è stato ora realizzato un apposito binario.

Insieme siamo riusciti a scongiurar­e il ritorno della frontiera

Il diritto di asilo è normato in modo diverso, problema da risolvere

 ?? (Foto Rensi) ?? Staffetta Il dono di Ugo Rossi a Arno Kompatsche­r durante il passaggio di consegne alla guida dell’Euregio
(Foto Rensi) Staffetta Il dono di Ugo Rossi a Arno Kompatsche­r durante il passaggio di consegne alla guida dell’Euregio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy