Riforma quartieri, accordo lontano
Commissione, dividono indennità e numero delle circoscrizioni. Passa la semplificazione
Tutti compatti su semplificazione e autonomia organizzativa delle circoscrizioni. Ma sui nodi delle indennità ai presidenti e del numero dei quartieri le forze politiche di Palazzo Thun rimangono divise. Ieri la commissione decentramento ha analizzato la proposta di mozione sul rinnovamento dei sobborghi: dei dieci punti messi in fila dal presidente Brugnara, sei hanno trovato una condivisione.
TRENTO Va bene la semplificazione, la partecipazione, l’autonomia organizzativa delle circoscrizioni. Ma sui nodi che da sempre dividono le forze politiche — le indennità e il numero dei quartieri — le posizioni rimangono distanti.
Ieri pomeriggio, a Palazzo Thun, la questione spinosa della riforma delle circoscrizioni ha animato il confronto della commissione decentramento: sul tavolo, la proposta di mozione «per rinnovare» gli enti locali preparata dal presidente Michele Brugnara (Pd) sulla base delle sollecitazioni arrivate dai componenti dell’organismo consiliare.
Dieci i punti messi in fila nella mozione. Con delle premesse che richiamano il documento di riforma proposto dai presidenti dei sobborghi. «Si condivide — si legge infatti nel testo approdato ieri a Palazzo Thun — la finalità della proposta dei presidenti, ossia “rivitalizzare le circoscrizioni restituendo a presidenti e consiglieri e agli stessi cittadini il piacere di lavorare nelle circoscrizioni, di partecipare e assumersi responsabilità per la comunità».
Quindi gli impegni rivolti a sindaco e giunta. Sui quali ieri si è concentrato il dibattito. Con una divisione netta: se infatti l’organismo non ha avuto problemi a condividere le proposte legate alla semplificazione e alla partecipazione, sui temi più politici i partiti hanno mostrato le «storiche» divisioni. Costringendo Brugnara a rinviare la votazione complessiva a giovedì prossimo.
In sostanza, la commissione ha dato via libera alla richiesta di «prevedere, nell’ottica di un dialogo più proficuo tra giunta e circoscrizioni, un coinvolgimento puntuale delle circoscrizioni in tutte le fasi della programmazione dello sviluppo del territorio di pertinenza». Parere positivo anche alla proposta di «consentire alle circoscrizioni di utilizzare nella fase di programmazione delle attività lo strumento “progetto di comunità” così come dettagliato nel documento dei presidenti», che porterà maggiore semplificazione e autonomia organizzativa. Stesso orientamento per la proposta di «formazione del personale comunale impiegato nelle attività di supporto alle circoscrizioni», per la promozione del «lavoro in rete tra circoscrizioni confinanti in merito a problematiche e progettualità condivise tra territori», favorendo sedute congiunte e assemblee pubbliche, e per il «potenziamento dei servizi di sportello ai cittadini Il termine decentrare indica il trasferimento di funzioni e di poteri di carattere politico, amministrativo o organizzativo dagli organi centrali alle istituzioni periferiche. A Trento, alle circoscrizioni nelle sedi delle circoscrizioni, prevedendo periodicamente la presenza nei territori di funzionari di alcuni servizi comunali scelti in accordo ai consigli circoscrizionali».
Cinque punti su dieci, insomma. Con quattro punti ancora in sospeso. Ci sarà da capire, in primo luogo, se la commissione manterrà i punti 5 e 6, vale a dire le richieste di «introdurre un riconoscimento economico per i presidenti» e di «valutare l’introduzione di un gettone di presenza per i consiglieri». E come si muoverà sulle richieste legate ai «confini» dei quartieri. La prima: «Ridurre le circoscrizioni da 12 a 8». La seconda: «Valutare la modifica delle delimitazioni territoriali». Infine, l’ultimo punto, per il quale sembra esserci un accordo di massima ma che va «limato»: «Avviare un percorso di studio e ricerca che porti, entro 15 mesi, alla definizione di una proposta progettuale di riforma delle circoscrizioni».