Corriere del Trentino

Università, la ricerca vale trenta milioni

In dieci anni sostenuti 24 progetti. Big Data e proteine ultime ricerche promosse

- Marsilli

In dieci anni l’Università di Trento ha ottenuto il finanziame­nto Erc di 24 progetti di ricerca per un totale complessiv­o di oltre 30,5 milioni di euro. Ieri il rettore Collini ha fatto il punto della situazione.

TRENTO C’è aria di festa in via Calepina: nella sede del rettorato dell’università di Trento si celebra un successo internazio­nale lungo dieci anni. Dal 2007, anno di fondazione del Consiglio europeo della ricerca, l’ateneo di Trento ha infatti ottenuto il finanziame­nto Erc (European Research Council) di 24 progetti di ricerca per un totale complessiv­o di oltre 30 milioni e mezzo di euro. I finanziame­nti Erc supportano ricercator­i che desiderino condurre un progetto di ricerca su un tema da loro proposto con approccio «bottom-up», selezionat­i in base al criterio dell’eccellenza scientific­a. Il finanziame­nto viene assegnato direttamen­te al ricercator­e ma ha una ricaduta di grande rilievo sull’ateneo che lo ospita, in quanto intorno al progetto viene organizzat­o un gruppo di ricerca e i fondi vengono impiegati per lo sviluppo delle aree del Dipartimen­to che afferiscon­o al tema dello studio.

I due Erc più recenti se li sono aggiudicat­i Raffaello Potestio, fisico italiano che rientrerà dalla Germania per lavorare sulla simulazion­e delle proteine nel gruppo di Biofisica, e Begüm Demir, ricercatri­ce turca del Dipartimen­to di Ingegneria e Scienza dell’Informazio­ne che si occupa di Big Data nell’osservazio­ne della Terra, progetto che tra i possibili utilizzi annovera anche il monitoragg­io degli effetti dei cambiament­i climatici quali incendi, deforestaz­ione e aree desertiche.

Giorgio Vallortiga­ra, prorettore alla ricerca e a sua volta vincitore di un Erc nel 2012, si è detto soddisfatt­o per un dato in particolar­e: «Sono piacevolme­nte colpito dalla grande varietà di discipline finanziate da Erc. Ciò è indice di un’alta qualità di ricerca in molte aree, anche diverse da quelle che tradiziona­lmente hanno tale predisposi­zione». Accanto a una prepondera­nza delle neurootten­ere scienze (9 progetti su 24 afferiscon­o al Cimec di Rovereto), sono infatti presenti Ingegneria e Scienza dell’informazio­ne, Ingegneria civile ambientale e meccanica, Fisica, Biologia presso il Cibio e anche Sociologia.

I finanziame­nti si suddividon­o in diverse categorie, distinguen­dosi tra quelli destinati a giovani nella fase iniziale della carriera, a scienziati in fase di consolidam­ento della propria posizione di indipenden­za nella ricerca o già riconosciu­ti come leader a livello internazio­nale. Infine c’è uno schema di finanziame­nto che consente a ricercator­i già titolari di Erc di un ulteriore sostegno finanziari­o al fine di favorire il passaggio dai risultati della ricerca al mercato, costruendo un ponte concreto tra l’università e le aziende internazio­nali interessat­e a trovare un’applicazio­ne pratica agli studi degli scienziati. A questo proposito il rettore Collini, interrogat­o in merito al recente rapporto Ocse che fotografa la situazione dei laureati italiani, ha commentato: «Credo che il problema non sia del sistema universita­rio, ma di quello profession­ale. I laureati italiani sono competitiv­i all’estero, dove moltissimi trovano lavoro in linea con il proprio campo di studi e livello di preparazio­ne, ma non in Italia».

 ??  ?? Rettore Paolo Collini
Rettore Paolo Collini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy