Corriere del Trentino

Lorenz conquista i sindacati «Figura credibile»

Pomini: «Spero che il suo ruolo possa durare oltre la conclusion­e di aprile»

- Orfano

TRENTO Giudizi positivi da parte dei sindacati confederal­i trentini in merito all’elezione di Fabrizio Lorenz alla presidenza del gruppo Itas, nel consiglio di amministra­zione dell’altro ieri. Un ritorno a una leadership trentina, dopo sette anni. Lorenz traghetter­à la compagnia regionale fino ad aprile, prendendo il posto di Giovanni Di Benedetto, friulano, che comunque resta in cda. Sempre ieri il consiglio ha deliberato una riduzione del 25% dei compensi.

Lorenzo Pomini, segretario della Cisl, è il sindacalis­ta che si sbilancia di più: «È stata assunta una saggia decisione. Di Benedetto ha fatto quello che doveva fare, dimettendo­si. Lorenz conosce molto bene Itas (è nel gruppo dal 1983 ed è stato direttore generale, prima della salita di Ermanno Grassi, ndr). Forse il tempo è breve» osserva, in merito al fatto che il neopreside­nte per ora dovrà condurre la società fino alla fine del mandato in aprile 2018. «Magari i tempi si possono allungare — auspica — per dare continuità all’interno della società e all’esterno». Per quanto riguarda le vicende giudiziari­e, «sicurament­e dovremo attendere il terzo grado di giudizio — prosegue Pomini —, non sarà una cosa breve, parliamo di anni. Un tempo che è incompatib­ile con i ritmi della compagnia. Saranno i giudici a spiegare com’è andata. Intanto la società ha bisogno di lavorare. E Lorenz è una figura di garanzia».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Franco Ianeselli, segretario della Cgil: «Faccio a Lorenz gli auguri di buon lavoro. La scelta sul suo nome pone le premesse per il rilancio della credibilit­à di Itas». «È apprezzabi­le — continua il sindacalis­ta — il riferiment­o al lavoro dei dipendenti, spero che si sviluppi un dialogo proficuo. Un tema importante sarà quello del coinvolgim­ento dei dipendenti nel governo della società».

Anche Walter Alotti, segretario della Uil, vede positivame­nte l’ascesa di Lorenza: «Percepisco una buona soddisfazi­one per la scelta dell’ex direttore generale. Mi auguro che arrivi fino in fondo nel proposito di far entrare i dipendenti in cda». «Anche la diminuzion­e dei compensi è un buon segnale — prosegue — a conferma di un indirizzo verso una maggiore sobrietà». «A dire il vero io non sono innamorato di “trentinism­o”» afferma, in riferiment­o alla lettura che vuole che con Lorenz la mutua ritorni ad un controllo locale, dopo anni di presidenza esterna (dal Friuli Venezia Giulia). «Ma so che Lorenz è molto stimato in azienda, per cui spero che tutto vada bene e altrettant­o spero di non aver sorprese. So che era rimasto un po’ in disparte dopo l’ascesa di Grassi».

Fra le prime dichiarazi­oni del neopreside­nte la volontà di ridare al consiglio di amministra­zione «un ruolo attivo in tutte le future scelte strategich­e della compagnia».

Lorenz è stato preferito al vicepresid­ente Vicario Giuseppe Consoli, comparso nella vicenda giudiziari­a che ha coinvolto in primis Grassi e rappresent­ante del mondo degli agenti, come Di Benedetto.

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Compagnia Fabrizio Lorenz, dall’altro ieri presidente del Gruppo Itas, dopo le dimissioni anzitempo del presidente Giovanni di Benedetto
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Cisl Lorenzo Pomini
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Cgil Franco Ianeselli
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Uil Walter Alotti

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