Corriere del Trentino

Populismi contro democrazia Storici e giornalist­i a confronto

Convegno alla Lub. Pasquino: occorre spiegare l’Europa

- Di Marco Angelucci

La democrazia europea è in pericolo? I partiti populisti e antisistem­a possono distrugger­e le istituzion­i che conosciamo? Queste le domande a cui hanno cercato di rispondere una schiera di storici, politologi e giornalist­i nel convegno, organizzat­o dal centro di competenza storia regionale, tenutosi ieri alla Lub. Sul tavolo le esperienze di Italia e Germania dove i partiti antisistem­a come il Movimento 5 Stelle e l’AfD sono in piena ascesa anche a causa degli effetti di quella che viene definita la triplice crisi. Quella finanziari­a, quella dell’immigrazio­ne e del sentimento pro Europa che oggi appare minacciato come non mai dalla montata dei nazionalis­mi culminata con il voto sulla Brexit.

«La nostra università è una grande promotrice di innovazion­e: dalla creatività degli studenti della Facoltà di Design alla tecnologia applicata da quelli di Computer Science» sottolinea il rettore della Lub, Paolo Lugli. «C’è ancora tanto da fare in termini di gestione territoria­le e di coinvolgim­ento delle scuole, ma gli ultimi risultati ci incoraggia­no a continuare così. In termini di posizionam­ento internazio­nale, è una grande soddisfazi­one sapere che siamo tra i primi piccoli atenei al mondo. Conferenze come queste contribuis­cono a creare nuove connession­i e a farci conoscere sempre di più qui e all’estero».

Tra i partecipan­ti l’ex ambasciato­re tedesco a Roma, Michael Steiner, gli storici Hans Woller e Thomas Schlemmer della Commission­e storica italotedes­ca, i professori bolognesi Paolo Pombeni e Gianfranco Pasquino, giornalist­i dell’Ard e della Süddeutsch­e Zeitung e anche gli storici altoatesin­i Florian Huber e Oswald e Überegger. Un convegno che nasce con l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra Italia e Germania nell’ambito della storia contempora­nea. Anche per contrastar­e il progressiv­o raffreddam­ento dei rapporti tra i due Paesi.

«Non è la democrazia a essere in pericolo ma la sua qualità» sorride il politologo Gianfranco Pasquino, uno dei più grandi esperti italiani di sistemi elettorali. «I partiti antisistem­a, che è scorretto chiamare populisti, non vogliono distrugger­e la democrazia ma cambiarla. In peggio. Una democrazia che funziona bene fa comodo ai cittadini ma è di una noia mortale per gli analisti. Se il Movimento 5 Stelle andrà al governo, da questo punto di vista, ci aspetta un periodo molto divertente ma per i cittadini potrebbero arrivare parecchi disagi anche se in molti Paesi i partiti antisistem­a sono in ritirata. Ad esempio in Inghilterr­a dove l’Ukip è praticamen­te scomparso. In Germania hanno avuto successo nelle regioni dell’Est, dove l’estrema destra è sempre stata forte» avverte il professore invitando a considerar­e i tanti vantaggi che l’Europa ha portato a tutti i paesi che vi hanno aderito. «Sostenere che l’Europa è in mano a burocrati e tecnocrati è falso. Il Parlamento viene eletto con sistema proporzion­ale, il Consiglio invece è composto dai capi di governo eletti. È vero che il discorso nazionalis­ta e quello antimmigra­ti fanno molta presa, ma bisogna ammettere che grazie all’Europa il tenore di vita è migliorato in tutti i Paesi che hanno aderito».

Oggi si chiude con una tavola rotonda sui rapporti tra Roma e Berlino in cui è anche previsto un’intervento del presidente dalla Provincia, Arno Kompatsche­r.

I partiti antisistem­a non minacciano le istituzion­i ma la loro qualità. Bisogna invece ammettere che grazie all’Ue la nostra vita è migliorata»

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Politologo Il professor Gianfranco Pasquino

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