Direttore Bonporti Rizzoli la spunta per un solo voto
Bonporti sul filo del rasoio. Si sono conclusi ieri gli scrutini per l’elezione del nuovo direttore del Conservatorio di Trento e Riva del Garda: la vittoria va a Massimiliano Rizzoli con 44 voti, staccando di un solo voto Stefano Fogliardi che si ferma a 43. Un ballottaggio molto sentito, al quale ha partecipato più del 90% dei 96 docenti che compongono l’elettorato attivo, che dipinge un’istituzione divisa tra i due candidati in maniera molto netta.
Massimiliano Rizzoli, che si insedierà a novembre con mandato triennale con al suo fianco la futura vicedirettrice Cristina Giovannini, è sinceramente soddisfatto: «È finita una lunga campagna elettorale che ha portato tante persone al voto. Per me è il dato più importante, senza questa partecipazione sarebbe stata una partenza un po’ zoppa. C’è amore per questa istituzione e i colleghi hanno voglia di partecipare, di innovare, di andare avanti». Anche se il voto dipinge un Conservatorio spaccato in due il neo direttore è sereno. «Il primo compito sarà di ascolto e confronto con il professor Stefano Fogliardi per far sì che si possa procedere in maniera più unitaria possibile. Questo risultato appare come una spaccatura, ma io preferisco parlare di una scelta fra due candidati simili. Con alcuni colleghi bisognerà capire se ci sono stati degli aspetti trascurati che forse verranno presi in considerazione, ma si potrà notare come il mio programma non è poi così dissimile da quello del collega. Anzi, tra i programmi presentati erano quelli più in sintonia».
Massimiliano Rizzoli si è sempre proposto come sostenitore della “continuità” – è stato vicedirettore dell’uscente Simonetta Bungaro dal 2011 al 2014 – mentre Fogliardi si presentava come elemento di rinnovamento per i vertici del Conservatorio, ma Rizzoli minimizza. «Si tratta di strategie politiche. Ci sono piccole differenze di visione perché siamo persone diverse, ma ognuno dei due avrebbe preso ciò che è stato fatto di buono e poi avrebbe continuato». Dalla direzione di Simonetta Bungaro loda l’eredità di «un Conservatorio in salute, che si è trasformato, i cui docenti sono diventati più consapevoli del nuovo corso dettato dalla riforma del 1999, con tanti progetti avviati e aperti che sono da concludere, uno su tutti la quello riferito alla sede di Ex Lettere. Mi lascia inoltre molti tavoli di confronto aperti con università, realtà nazionali e internazionali. Un altro tema importante sarà quello della nuova Sala Concerti, perché per un musicista una sala dove esibirsi è la cosa più importante e la speranza è di vederla completata nel più breve tempo possibile».
Stefano Fogliardi è comunque sereno: «È stata un’avventura meravigliosa, e il passaggio dai 18 voti del primo turno ai 43 del secondo dimostra come i colleghi esclusi al primo turno Cosimo Colazzo e Mauro Pedron abbiano fatto convergere intorno alla mia proposta un’esigenza comune di rinnovamento. Si tratta di un risultato molto importante che spero Rizzoli terrà in considerazione». A proposito del candidato vincitore le parole sono di rispetto. «È una persona collaborativa e molto disponibile che mi auguro raccoglierà la sfida di ascoltare la voce dei colleghi che stanno pensando a modalità operative diverse da quelle attuali». I consigli per il futuro direttore sono precisi: «Gli aspetti da migliorare sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo bisogno di intraprendere un nuovo confronto intorno a grandi temi quali le collaborazioni internazionali, l’apertura verso il territorio e soprattutto per una maggiore condivisione progettuale».
Il programma mio e di Fogliardi erano simili Priorità? La nuova sala concerti