Corteo, sfilano in trecento «Stocker si deve dimettere Dalla Provincia solo bugie»
BOLZANO La sedia a rotelle di Adan, con delle rose rosse e due piccole candele deposte sopra, ha sfilato tristemente vuota lungo tutto il corteo che ieri ha attraversato il centro cittadino, da piazza Verdi fino a piazza Magnago. Circa trecento persone hanno ripercorso quelli che sono stati e sono tutt’ora i luoghi chiave di questa drammatica vicenda.
Piazza Verdi, via Alto Adige, dove c’è l’hotel Alpi in cui attualmente è ospitata la famiglia. Parco Stazione, dove Adan, i suoi tre fratellini e i genitori hanno trascorso gran parte delle giornate dall’arrivo a Bolzano fino al giorno della tragedia. E infine piazza Magnago, dove ha sede la Provincia, contro la quale associazioni e cittadini ora puntano il dito. Due le richieste che i volontari di Sos Bozen, organizzatori della manifestazione insieme ad Antenne migranti, avanzano a gran voce: le dimissioni immediate dell’assessora Stocker, «da lei abbiamo ascoltato solo bugie», e il ritiro della circolare Critelli. «L’accoglienza istituzionalizzata di Bolzano ha fallito», dicono. E ce n’è anche per il Comune, per il sindaco Renzo Caramaschi e l’assessore Sandro Repetto, «hanno temporeggiato, in questi mesi non hanno fatto altro che rimpallarsi le responsabilità»,affermano.
Tra i partecipanti anche tanti volti noti della politica: i consiglieri dei Verdi Heiss, Foppa e Dello Sbarba, la referente cittadina per i profughi Chiara Rabini, la consigliera Corinna Lorenzi, lo storico ex consigliere comunale di Articolo 1 Guido Margheri. Una folta delegazione è giunta anche da Trento, con un gruppo di attivisti del centro sociale Bruno e alcuni esponenti di Articolo 1, tra cui Jacopo Zannini e Antonia Romano. Nelle primissime file, inoltre, anche la comunità curda, che in questi
I volontari Ritirare subito la circolare Critelli, effetti disastrosi La denuncia Genitori e fratellini sono senza sostegno, la mamma è disperata
giorni, insieme ai volontari, ha fatto quadrato e supportato la famiglia. Al corteo ha partecipato anche Giovanni Di Cera, referente veronese per Medici Senza Frontiere, che ha duramente criticato l’operato della Provincia rispetto alla vicenda di Adan e anche circa i numerosi sgomberi di coperte ed oggetti di prima necessità dei profughi che dormono in strada ad opera di Seab e forze dell’ordine. «La risposta di Bolzano non è adeguata in merito ai principi dell’accoglienza», ha affermato Di Cera.
La famiglia, intanto, è distrutta e a metà della prossima settimana dovrebbe essere trasferita a Trento, dove con ogni probabilità verrà sepolto Adan. Accolti all’hotel Alpi provvisoriamente, i volontari denunciano: «Sono stati abbandonati a loro stessi, non hanno alcun tipo di supporto e la mamma è distrutta: i bambini avrebbero bisogno di un aiuto, di poter vivere anche questi giorni per l’età che hanno».