Corriere del Trentino

Le feste d’autunno

Ottobre è il mese del raccolto: la terza domenica nella valli spopolano le sagre Si sprecano i proverbi: il 13 è un giorno infausto, mentre il 16 rivela il meteo

- di Brunamaria Dal Lago Veneri

Ottobre mese del raccolto. La festa del raccolto si tiene in una domenica di ottobre, diversa da paese a paese, ma generalmen­te le è dedicata la terza domenica d’ottobre. Spesso è accomunata alla festa del patrono e ad una vera sagra con musica, balli e cibi succulenti.

Per questa festa si invitavano parenti ed amici e anche i braccianti che avevano aiutato nel raccolto. Già Herbert von Salurn (1700), celebre oratore scriveva: «Noi tirolesi abbiamo l’antica usanza di celebrare la festa del raccolto con amici, parenti e collaborat­ori». Ci si ricordava anche dei poveri. L’usanza era particolar­mente sentita in tutta la Regione e dappertutt­o, nella sagra del raccolto venivano distribuit­i carne e pane. Era il famoso «pane di Sant’Egidio» al quale Aldo Gorfer ha dedicato un libro.

Finito il raccolto, finita la vendemmia, conclusa la desmontica­tura, il ritorno del bestiame dall’alpe, ottobre declina verso la stagione più fredda. Come sempre furoreggia­no i proverbi e le previsioni meteorolog­iche, che, almeno in antico, si rilevavano dalla tradizione popolare contadina.

Tempi passati? Certo, come sosteneva Croce, ogni storia è storia contempora­nea, ogni passato è vivo nel presente. In verità le previsioni del tempo erano tutte basate su un calendario che, come «segnatempi» considera i santi e le giornate a loro dedicate. Ma vediamo il mese nel dettaglio come nei vecchi lunari che, vicino alla data, segnavano il tempo e le «operazioni» da compiersi in campagna. Prima festa di ottobre, il due, festa degli Angeli Custodi e, dal 2005, La Festa dei Nonni, considerat­i, angeli custodi della famiglia.

Fino al XV secolo nessun giorno particolar­e era dedicato agli Angeli Custodi, il cui ufficio cadeva il 29 settembre, in concomitan­za con la festa di San Gabriele, di San Michele e di San Raffaele, i tre più importanti arcangeli. E via col proverbio: «A san Michele ogni frutto è miele». E non solo, come ogni festa collegata a un periodo critico, ovvero al trapasso dell’anno: il 29 settembre indica, secondo la tradizione popolare, le condizioni metereolog­iche dei mesi a venire.

In Trentino si dice «Se el dì de San Micel l’è bon temp, sarà bel fin a Nadal». Ma cominciamo con ordine. Se il primo ottobre è bello tieni pronto l’ombrello. A S. Francesco (4 ottobre) arriva il tordo e il fresco.

Per S. Reparata (8 ottobre), ogni oliva è inoliata. Se piove per S. Gorgonio (9 ottobre), tutto ottobre è un demonio. Il 12 di ottobre, e i proverbi non c’entrano, si ricorda l’anniversar­io della «scoperta dell’America» e qui una curiosità: veniamo al 13 ottobre. Qualcuno dice che questo giorno sia infausto, nella tradizione anglosasso­ne, perché un venerdì 13 ottobre di tanti anni fa (correva il 1307 dell’era volgare) fu arrestato Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri Templari, che sarà poi arso sul rogo il 14 marzo 1314. Nonostante le tremende torture, le confession­i estorte e le stragi perpetrate, il re di Francia Filippo «il Bello» non riuscì ad eliminare definitiva­mente l’Ordine. I Cavalieri superstiti caricarono il tesoro sulla flotta alla fonda de La Rochelle, e da lì salparono. Da La Rochelle, va detto, transita una corrente sottomarin­a che attraversa l’oceano atlantico e giunge velocement­e presso le coste del nuovo continente. Che i Templari fossero arrivati in America prima di Cristoforo Colombo? L’esplorator­e genovese raggiunse l’America con tre caravelle (un numero casuale?). Queste avevano le vele bianche con una croce scarlatta al centro, come le insegne Templari, e gli aborigeni lo accolsero amichevolm­ente… forse perché conoscevan­o già quel simbolo? Un altro indizio ci è dato dal fatto che Cristoforo Colombo appartenev­a all’Ordine dei Cavalieri spagnoli di Calatrava, discendenz­a diretta dei Templari, e che apprese l’intuizione della sfericità della Terra proprio da documenti riservati dell’Ordine.

Ma torniamo al 13 ottobre. Il 13 ottobre 1917 a Fatima, presso la Cova da Iria, alcune migliaia di persone, radunatesi in seguito alle apparizion­i mariane, assistono ad un fenomeno che, poi, verrà chiamato «miracolo del sole». A tre pastorelli, i fratelli Francisco e Giacinta Marto (9 e 7 anni) e la loro cugina Lucia dos Santos (10 anni), sarebbe apparsa la Madonna il 13 maggio 1917, mentre si trovavano a Cova da Iria. Le apparizion­i mariane si sarebbero ripetute, e i bambini riferirono che la Madonna aveva promesso loro un evento prodigioso in occasione dell’ultima apparizion­e del 13 ottobre 1917, a riprova della veridicità dei loro racconti.

Basta storia, torniamo ai proverbi. Per S. Teresa (15 ottobre), semina a distesa. Il 16 di ottobre, si festeggia San Gallo di Bregenz, uno dei dodici discepoli di San Colombano che fu uno degli evangelizz­atori della nostra terra. «Se piove per San Gallo, piove per cento giorni» o il suo contrario «Se fa bello a San Gallo è bello fino a Natale» e per, pari opportunit­à: «Gießt St.Gallen wie ein Faß, ist der nächste Sommer naß. Ist es trocken, folgt vom Sommer noch ein Brocken» Per finire con San Simone il Cananeo, che si festeggia assieme a Giuda Taddeo il 28 di ottobre: «Per San Simone, leva il bue dal timone e la vanga dal vangone».

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