Un topolino nella confezione di semi
L’acquisto in un supermercato di Trento. Denunciati i titolari della ditta
Èuna sorpresa tutt’altro che gradita quella trovata in una confezione di semi di zucca acquistata qualche giorno fa da un trentino di 75 anni in un supermercato della città. Nel sacchetto di snack l’anziano ha trovato un topolino morto. L’uomo ha subito avvisato le forze dell’ordine che hanno provveduto a inviare la carcassa dell’animale al Muse. Denunciati i titolari dell’azienda di confezionamento.
TRENTO Una sorpresa tutt’altro che gradita. È quella contenuta in una confezione di semi di zucca acquistata qualche giorno fa da un trentino di 75 anni, recatosi in un supermercato del capoluogo per fare la spesa e una volta giunto a casa ritrovatosi con un topolino morto tra gli snack.
L’uomo aveva inserito nella lista delle cose da acquistare anche un sacchettino di semi di zucca, ottimi da sgranocchiare e da aggiungere a insalate o altri piatti. Una volta arrivato a casa e sistemati i prodotti acquistati negli scaffali, però, il 75enne si è accorto che nella confezione da 200 grammi di semi era presente qualcosa di strano. Guardando meglio la repellente scoperta.
Immediatamente l’uomo ha avvisato i carabinieri del Nas che hanno provveduto a sequestrare il prodotto, inviando quindi la carcassa dell’animale agli esperti del Muse. Il topolino sarà sottoposto ad analisi da parte della dottoressa Mariachiara Deflorian, assistente tecnico responsabile delle collezioni scientifiche nella sezione Zoologia dei vertebrati. Gli esami serviranno a conoscere tutti i dettagli sull’animaletto.
Nei guai, nel frattempo, sono finite due persone, vale a dire i titolari dello stabilimento in cui i semi sono stati confezionati. L’alimento è stato raccolto e imbustato in Italia ma confezionato in un’azienda diversa rispetto a quella che ha coltivato le zucche da cui sono stati ricavati i semi. Entrambe si trovano nel Nord Italia. L’accusa rivolta ai due titolari dell’azienda confezionatrice è legata a quanto previsto dalla lettera “d” dell’articolo 5 della legge 283 del 1962: «È vietato impiegare nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere o somministrare come mercede ai propri dipendenti, o comunque distribuire per il consumo sostanze alimentari insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione».
Secondo le prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri del Nas, l’animale potrebbe essere entrato nella confezione perché nei macchinari della catena sarebbero mancati dei filtri ad hoc che impediscono la caduta di corpi estranei nelle confezioni, che tuttavia la legge non obbliga a possedere. Nello stesso stabilimento, inoltre, i rilievi avrebbero fatto emergere la presenza di deiezioni di pipistrello nel reparto di stoccaggio.
Il supermercato cittadino in cui il sacchetto di semi è stato acquistato, quindi, sarebbe escluso da qualsiasi responsabilità.