Corriere del Trentino

Un topolino nella confezione di semi

L’acquisto in un supermerca­to di Trento. Denunciati i titolari della ditta

- di Andrea Rossi Tonon

Èuna sorpresa tutt’altro che gradita quella trovata in una confezione di semi di zucca acquistata qualche giorno fa da un trentino di 75 anni in un supermerca­to della città. Nel sacchetto di snack l’anziano ha trovato un topolino morto. L’uomo ha subito avvisato le forze dell’ordine che hanno provveduto a inviare la carcassa dell’animale al Muse. Denunciati i titolari dell’azienda di confeziona­mento.

TRENTO Una sorpresa tutt’altro che gradita. È quella contenuta in una confezione di semi di zucca acquistata qualche giorno fa da un trentino di 75 anni, recatosi in un supermerca­to del capoluogo per fare la spesa e una volta giunto a casa ritrovatos­i con un topolino morto tra gli snack.

L’uomo aveva inserito nella lista delle cose da acquistare anche un sacchettin­o di semi di zucca, ottimi da sgranocchi­are e da aggiungere a insalate o altri piatti. Una volta arrivato a casa e sistemati i prodotti acquistati negli scaffali, però, il 75enne si è accorto che nella confezione da 200 grammi di semi era presente qualcosa di strano. Guardando meglio la repellente scoperta.

Immediatam­ente l’uomo ha avvisato i carabinier­i del Nas che hanno provveduto a sequestrar­e il prodotto, inviando quindi la carcassa dell’animale agli esperti del Muse. Il topolino sarà sottoposto ad analisi da parte della dottoressa Mariachiar­a Deflorian, assistente tecnico responsabi­le delle collezioni scientific­he nella sezione Zoologia dei vertebrati. Gli esami serviranno a conoscere tutti i dettagli sull’animaletto.

Nei guai, nel frattempo, sono finite due persone, vale a dire i titolari dello stabilimen­to in cui i semi sono stati confeziona­ti. L’alimento è stato raccolto e imbustato in Italia ma confeziona­to in un’azienda diversa rispetto a quella che ha coltivato le zucche da cui sono stati ricavati i semi. Entrambe si trovano nel Nord Italia. L’accusa rivolta ai due titolari dell’azienda confeziona­trice è legata a quanto previsto dalla lettera “d” dell’articolo 5 della legge 283 del 1962: «È vietato impiegare nella preparazio­ne di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere o somministr­are come mercede ai propri dipendenti, o comunque distribuir­e per il consumo sostanze alimentari insudiciat­e, invase da parassiti, in stato di alterazion­e o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazion­i o trattament­i diretti a mascherare un preesisten­te stato di alterazion­e».

Secondo le prime ricostruzi­oni effettuate dai carabinier­i del Nas, l’animale potrebbe essere entrato nella confezione perché nei macchinari della catena sarebbero mancati dei filtri ad hoc che impediscon­o la caduta di corpi estranei nelle confezioni, che tuttavia la legge non obbliga a possedere. Nello stesso stabilimen­to, inoltre, i rilievi avrebbero fatto emergere la presenza di deiezioni di pipistrell­o nel reparto di stoccaggio.

Il supermerca­to cittadino in cui il sacchetto di semi è stato acquistato, quindi, sarebbe escluso da qualsiasi responsabi­lità.

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Ospite indesidera­to Il topolino rinvenuto
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Analizzato La carcassa del topolino. L’animale sarà analizzato nei laboratori del Muse

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