Corriere del Trentino

UNA DERIVA IRRAZIONAL­E

- Di Ugo Morelli

Difficile da comprender­e, per quello che se ne sa, la dinamica che ha portato al fallimento dell’ipotesi di sviluppo innovativo di Passo Rolle. O forse è facile, troppo facile da spiegare. Lorenzo Delladio afferma di non essere riuscito a far capire l’idea di un progetto rivoluzion­ario che andasse oltre lo sci da discesa come unica forma di turismo invernale. Un progetto concepito all’insegna della condivisio­ne, con una connotazio­ne ambientale e turistica, si schianta contro resistenze che portano a dire con rammarico a chi ha avuto l’iniziativa come le premesse non sussistano più. La proposta mirava alla destagiona­lizzazione e a unire sci alpino con gli altri sport outdoor di montagna, sia estivi sia invernali.

Non è il primo, e temiamo nemmeno l’ultimo, dei progetti inediti che naufragano in Trentino, infrangend­osi contro le resistenze e le difese di un sistema bloccato nel pensiero e nell’azione. La competitiv­ità passa anche dal territorio ma dove è maggiore lo scarto tra capacità e opportunit­à, minori risultano i margini di crescita. Risulta perciò irrazional­e la deriva che spinge un’iniziativa del genere a fallire sul nascere. Un segnale davvero preoccupan­te per ogni ipotesi di avvenire possibile. Se qualcuno vi chiedesse se preferite l’esame di realtà che porta a constatare qual è effettivam­ente la situazione, o l’illusione che stia in modo ottimale, cosa direste? Intuitivam­ente penso che sceglieres­te la prima opzione, come farebbero quasi tutti. Ma non è così che ci comportiam­o nella vita di ogni giorno, com’è accaduto per il passo Rolle: in buona parte dei casi, infatti, seguiamo l’aspettativ­a crescente di come vorremmo che le vicende andassero e prendiamo le distanze fino alla negazione di come realmente vanno. Tale riflession­e ci porta dentro il contributo che l’economia comportame­ntale sta dando alla comprensio­ne delle nostre azioni. Sono molti gli aspetti che abbiamo capito riguardo alle violazioni della razionalit­à nei nostri comportame­nti, dalla propension­e alla conferma, dalla sopravvalu­tazione delle capacità, all’effetto attrazione che influenza le decisioni. Si aggiunge ora, a quanto già sapevamo, il premio Nobel per l’economia 2017 Richard Thaler, che ha fornito un contributo a comprender­e i limiti della nostra mente nelle scelte e nelle decisioni, in particolar­e in campo finanziari­o, e ha dato un’altra spallata all’impianto dell’economia neoclassic­a, pur rispettand­one la storia e il valore. Non sarebbe male impararne la lezione.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy