Corriere del Trentino

«Cadere è facile Ma c’è sempre il modo di rialzarsi»

- S. V.

TRENTO «Cadere è facile. Basta perdere il lavoro, come è successo a me, oppure qualche disgrazia in famiglia, o una delusione. Però c’è sempre il modo di rialzarsi. Qui in Trentino l’aiuto c’è». Mario Marchi, 57 anni, è un «hope» che presta servizio a Casa Orlando, la struttura di accoglienz­a notturna avviata dalla cooperativ­a Villa Sant’Ignazio in collaboraz­ione con Comune e Fondazione Comunità solidale. Quattordic­i i posti disponibil­i in via Giovanni Bosco a Trento, più due proprio per «homeless peer», «clochard alla pari», le persone che proprio per la loro esperienza passata possono dare un contributo a chi arriva.

Qual è stata l’esperienza che ha affrontato?

«Nel 2012 ho perso il lavoro. Ero nel settore dell’edilizia e sono rimasto senza impiego. Dentro il lavoro c’è tutto. Non sono mai arrivato alla strada ma ho vissuto un periodo difficile appoggiand­omi alle strutture di accoglienz­a, come la Bonomelli».

La ripartenza?

«Sono approdato a Villa Sant’Ignazio e sono rimasto per un periodo. Una struttura unica. Da lì con un progetto le cose hanno iniziato a migliorare. Mi sono messo a disposizio­ne con la mia esperienza, per andare in piazza Dante una volta a settimana. Poi dal novembre 2013 ha aperto Casa Orlando e ho iniziato a lavorarci. Sono un dipendente».

L’accoglienz­a ai senza dimora, lo ha detto anche padre Remondini, è un’attività spesso faticosa. Chi sono le persone che arrivano qui?

«Italiani e stranieri, forse ora questi in maggioranz­a. Molti dall’Africa, sia dal nord che dal centro. C’è magari gente che è stata qui anni, lavorando, e poi ha perso il lavoro. Oppure che è appena arrivata. Ci sono anche situazioni ancora più complesse come quelle di chi ha problemi di salute mentale o di dipendenze».

A loro cosa riesce a dire lei, grazie alla sua testimonia­nza diretta, che manca a un operatore profession­ale?

«Noi che l’abbiamo provato sulle nostre spalle capiamo come ci si sente. Parliamo con gli ospiti, dialoghiam­o. A tutti dico questo. È facile cadere. Basta poco. Ma c’è sempre modo di rialzarsi».

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