ChiantiBanca, nasce l’associazione pro-Ccb
TRENTO Se ChiantiBanca ha deciso di virare verso Iccrea, mutando in una prossima assemblea il voto che in maggio è stato dato a favore dell’adesione a Cassa centrale banca, fra i soci nasce l’«Associazione per una Banca in Terra Toscana» per difendere l’originaria decisione pro-Trento.
Come si legge su Toscana 24 del Sole 24 ore, «Luciano Borri, ex vicedirettore della Banca del Chianti Fiorentino, una delle Bcc che hanno dato vita all’istituto chiantigiano, è presidente dell’associazione. Portavoce è Alessandro Giannozzi, docente di finanza aziendale all’università di Firenze, secondo cui “la sovrapposizione che in Iccrea si creerebbe a livello territoriale con le altre Bcc precluderebbe il futuro sviluppo di ChiantiBanca. Andare con Ccb darebbe la possibilità di uno sviluppo territoriale mantenendo i livelli occupazionali, e rafforzando la situazione patrimoniale”. Borri e Giannozzi chiedono che sia fissata e resa nota la data dell’assemblea che sarà chiamata a decidere sull’adesione, e propongono l’adozione del voto elettronico via Internet per aumentare la partecipazione diretta dei soci (che sono 26mila) alla decisione».
Le dinamiche relative alla costituzione dei due gruppi nazionali sono osservate da vicino dal sindacato. Oggi al Grand Hotel Trento è in programma il congresso della Fabi, sigla maggioritaria, che nelle premesse presentate sul suo sito dice: «Le banche di Credito cooperativo sono alle prese con la trasformazione in gruppi bancari cooperativi il cui impatto sui soci, sui territori e sui dipendenti, è ancora lontano dall’essere chiaro».
«I lavoratori delle banche in Trentino alla fine del 2016 erano 3.100 con una riduzione del 13% in sei anni. L’emorragia di posti di lavoro è arrivata principalmente dai grandi gruppi bancari (-24,2%) mentre le altre banche hanno ridotto del 9%. Su questo fronte c’è da dire che le piccole banche e in particolare le Casse rurali hanno iniziato a razionalizzare, ma stanno recuperando in questo periodo e lo faranno ancora di più una volta entrate nel Gruppo bancario cooperativo».
Intanto ieri è nata la Cassa Rurale Dolomiti di Fassa Primiero e Belluno. La fusione è fra le Casse Rurali val di Fassa e Agordino e quella delle valli di Primiero e Vanoi. La nuova banca ha 8000 soci, 23 sportelli con un personale dipendente che supera le 140 unità. Le masse amministrate sono superiori ai 1.500 milioni di euro.
Congresso La Fabi ritiene che l’impatto della creazione dei due gruppi non sia ancora chiaro