La depressione colpisce giovani e uomini soli
Ieri il «Depression Day». Di Napoli: «Tra due anni centomila trentini ammalati»
Tra due anni ci saranno 100 mila trentini colpiti da depressione. In crescita i giovani alla prese con la «solitudine da social» e gli uomini under 50 incapaci di gestire la fine di una relazione. Meno dell’1% sarà preso in carico dai servizi psichiatrici per paura di stigma e pregiudizi o per non comprensione del fenomeno. La stima è del Servizio di salute mentale di Trento nella «Giornata europea della depressione».
TRENTO Tra due anni ci saranno 100 mila trentini colpiti da depressione. In crescita i giovanissimi alla prese con la «solitudine da social» e gli uomini under 50 spesso incapaci di gestire la fine di una relazione.
La stima arriva da Servizio di Salute Mentale di Trento sulla base dei dati resi noti dall’Organizzazione mondiale della Sanità, secondo cui In Italia un adulto su quattro nel corso della vita è interessato da un episodio di depressione; malattia, per altro, che colpisce più le donne degli uomini per predisposizione biologica, ormonale e anche di genere e cultura. Ma con delle novità preoccupanti.
«Se calcoliamo la popolazione attuale della Provincia di Trento — spiega Wilma di Napoli, psichiatra Apss e corresponsabile del Servizio Salute Mentale di Trento — potremmo stimare che nel 2020 circa, 100 mila cittadini trentini ne saranno affetti, ma presumibilmente, meno dell’1% sarà preso in carico come paziente dai servizi psichiatrici per paura di stigma e pregiudizi o per non comprensione del fenomeno».
Non solo. Per inquadrare ancor più una situazione «che necessita di una maggiore attenzione e sensibilizzazione», la psichiatra rileva che circa il 50% dei pazienti che guariscono da un primo episodio depressivo hanno in seguito almeno un secondo episodio fino alla cronicizzazione. Da qui la campagna di sensibilizzazione culminata ieri nella «Giornata Europea della depressione». «Un’ iniziativa — dice di Napoli —rivolta alla popolazione, istituita con lo scopo di fornire un’informazione corretta sulla natura della depressione e dei disturbi dell’umore e sui vari approcci terapeutici a disposizione». La specialista rileva anche i nuovi trend della malattia che sta colpendo in particolare gli uomini alle prese con la fine di una relazione e i giovanissimi. «Stiamo assistendo all’evoluzione della sindrome Hikikomori. I ragazzini pur rimanendo connessi attraverso i social tendono all’isolamento e al ritiro sociale. Si chiudono in camera sviluppando un’apatia che può portare alla depressione».
La malattia, spiega il medico, non arriva schiacciando un bottone, ma lentamente attraverso meccanismi di malessere o disagio spesso sottovalutati. Violenza, cyberbullismo, mobbing, stress e perdita del lavoro, sono diverse e articolate le cause che possono portare alla depressione. «Si stima — specifica di Napoli — che i medici di base incontrino almeno un paziente al giorno che lamenta disturbi come mal di stomaco, ansia, mal di testa, stanchezza cronica...sintomi di una depressione più o meno latente in atto». Le fasce d’età più colpite sono quelle 40/50 anni e 65/75 anni. «Questo perché la mezza età è una sorta di imbuto, si fanno i bilanci con le sofferenze — spiega l’esperta — . L’età più avanzata, invece, in qualche modo presenta il conto».
Ieri il Servizio di Salute Mentale di Trento, che collabora con l’associazione Eda Italia, ha quindi organizzato la quattordicesima edizione del «Depression day» promuovendo il tema di quest’anno «Il mondo della Bellezza: Depressione_Arte_Vita». «Un tema — spiega di Napoli — che richiama il collegamento frequentissimo tra depressione e mondo dell’arte. Molti artisti, pur nella loro grande creatività, sono stati toccati profondamente dal dolore depressivo, basti pensare a Van Gogh, Vittorio Gasmann, e in tempi più recenti Robin Williams». Il percorso proposto dal Servizio di Trento per gli utenti con disturbo depressivo si inserisce nei programmi del Fare (Formarsi Assieme Responsabilmente). «Il Servizio di Salute Mentale di Trento —specifica ancora la psichiatra — da anni sviluppa una cultura e una prassi fondata sui principi del fare assieme, un approccio che valorizza la partecipazione e il protagonismo di tutti, che si sviluppa in rapporti di condivisione tra utenti, familiari e operatori, vissuti in un clima propositivo e di collaborazione». I prossimi incontri si terranno il 7 e il 16 novembre presso il Servizio di salute mentale di Trento.
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