Corriere del Trentino

Cavicchi: Trentino ideale per sperimenta­re nuovi modelli sanitari

Ioppi: «Non è necessario importare schemi, confrontia­moci col territorio». Per l’Ordine «troppa burocrazia»

- Ch.M

TRENTO Se il sistema sanitario nazionale è in profonda difficoltà, la Provincia di Trento è il luogo ideale per sperimenta­re un nuovo modello di gestione che possa essere di esempio per tutta Italia.

Ne è convinto Marco Ioppi, presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatr­i della Provincia Autonoma di Trento: «Le nostre caratteris­tiche sono uniche nel panorama nazionale: autonomia gestionale e di budget, contesto limitato geografica­mente e demografic­amente e diffusione capillare delle strutture sanitarie. Non è perciò necessario importare modelli da altre Regioni, ma confrontar­si direttamen­te con il territorio. La nostra responsabi­lità è ideare strategie originali e funzionali al nostro specifico contesto».

Tale riflession­e è avvenuta nell’ambito del convegno «Quale sanità pubblica per il Trentino del futuro», promosso dall’Ordine e dal programma «FBK per la salute» che ha riunito medici, infermieri, ricercator­i e professori attorno al tema dei possibili sviluppi in abito organizzat­ivo della medicina pubblica.

Le direttrici guida per l’azienda provincial­e per i servizi sanitari del futuro sono chiare.

«Va valorizzat­a la relazione tra operatore, sia medico che infermiere e utente — ha detto Ioppi — non basta che il profession­ista sia formato e abbia delle solide basi scientific­he, deve riuscire a entrare in connession­e con il paziente. Inoltre se volessimo attuare una riforma bisognereb­be partire dalla riduzione della burocrazia, restituend­o al medico autonomia e responsabi­lità e valutando il suo operato attraverso strumenti di monitoragg­io ben definiti».

Esplicito il riferiment­o alle disposizio­ni nazionali che, contestual­mente alla riduzione dei finanziame­nti, alla parola d’ordine «appropriat­ezza» hanno stabilito linee guida molto costrittiv­e sulla prescrizio­ne di esami e farmaci (ora in parte riviste).

Lucia Galvagni, membro della Commission­e di bioetica dell’ordine dei medici di Trento e ricercatri­ce alla FBK, ha ribadito la necessità di focalizzar­e l’attenzione alla specificit­à del territorio provincial­e: «In Trentino, dal punto di vista sanitario, il fenomeno più rilevante è il cambiament­o demografic­o conseguent­e al costante invecchiam­ento della popolazion­e — ha rilevato Galvagni — . Ciò andrà sempre più a incidere sui costi dell’organizzaz­ione e sul lavoro clinico, soprattutt­o in terapia intensiva. Altri dati su cui riflettere per l’ideazione di una APSS rinnovata sono la cura e la gestione delle disabilità anche meno manifeste, l’accessibil­ità ai servizi sanitari da parte delle fasce marginali della popolazion­e e il fenomeno migratorio che sta modificand­o profondame­nte il tessuto sociale».

Grande protagonis­ta della giornata è stato l’intervento di Ivan Cavicchi, professore di Filosofia della medicina all’università Tor Vergata di Roma, che ha illustrato la sua proposta per la «Quarta riforma» – dopo quelle del 1978, 1992 e 1999 – del Sistema Sanitario Nazionale. Secondo il professore è necessario analizzare in maniera efficace e consapevol­e le dinamiche sociali per ideare e attuare una riforma che sia realmente rispondent­e alle necessità contempora­nee.

Anche Cavicchi ha dichiarato: «La Provincia di Trento è un luogo adatto alla sperimenta­zione di una nuova strategia sanitaria».

Le proposte scaturite dal convegno, ha assicurato Ioppi, verranno raccolte e sottoposte ai vertici dell’azienda sanitaria locale e all’assessorat­o di riferiment­o.

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(Foto Rensi) Al tavolo Marco Ioppi presidente ordine dei medici

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