Corriere del Trentino

Padre Kino Il romanzo di Mauro Neri

- Chiara Marsilli

Padre Eusebio Francesco Chini, chi era costui? Se l’è chiesto anche Mauro Neri quando l’Associazio­ne culturale omonima gli ha proposto di scrivere un libro ispirato alla figura del missionari­o gesuita (1645 – 1711) soprannomi­nato Kino, che da Segno arrivò fino in Messico e in Arizona. «Conoscevo a grandi linee la storia di Kino – racconta lo scrittore – ma studiando ho scoperto un uomo incredibil­e. In America il suo ricordo è tanto vivo che alcuni credono sia morto solo 20-25 anni fa.» Da questi studi ha avuto origine il romanzo Kino, l’Apostolo senza tempo dei migrantes messicani vittime del MURO pubblicato da Àncora con la prefazione di Livio Passalacqu­a, presentato venerdì nella Sala della Sosat di via Malpaga 17.

Chi è stato Padre Kino?

«Fu missionari­o gesuita, ma non solo. Matematico, geografo, cartografo, fu il primo a dimostrare che la California è una penisola. Fondò 24 missioni e convertì circa 30.000 indiani della tribù dei Pima, insegnando loro a coltivare la terra ed allevare i cavalli».

Qual è la storia del suo romanzo?

«Nel 1687 un giovane padre Kino arriva in America e si confronta con un mondo diverso e a tratti ostile. Nel 1945 il marine Ira Hayes, nativo Pima, affronta un viaggio di 1200 miglia per amore della verità e in suo soccorso arriva una misteriosa figura a cavallo. Infine nel 2011 due giovani messicani cercano di passare il muro che divide Messico e Usa e vengono salvati da un cow boy animato dagli stessi principi missionari del gesuita. L’unione delle tre storie genera un unico flusso narrativo».

Che fonti ha utilizzato?

«La bibliograf­ia è vastissima. Ho poi avuto la fortuna di scoprire un raro dizionario di lingua Pima che è servito per garantire autenticit­à al romanzo. Silvia Vernaccini mi ha aiutato nel lavoro di ricerca storico».

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