Corriere del Trentino

Cambiament­i e contrasti

- TRENTO

Negli ultimi cinquant’anni assistiamo inconsapev­oli a variazioni lente con modifica profonda dell’ambiente in cui viviamo — anche climatico — e di modi e abitudini di vita e di land-use, presenti nei moltissimi secoli precedenti. Il confronto fra due date fa riflettere per le tendenze in atto verso il nuovo futuro che aspetta i nostri pronipoti. Il monte Bondone, nelle aree settentrio­nali vicino alla città, da pascolo alberato con molte malghe ed estesi prati falciati, pieni di fiori e bellissimi panorami, si trasforma in fittissimo bosco che esclude il sole, i paesaggi e la flora e fauna gregaria precedente.

In autunno e primavera stormi di uccelli percorreva­no a varie altezze i nostri monti e molti si insediavan­o per la nidificazi­one nei prati e pascoli, ora inesistent­i perché abbandonat­i all’avanzata inesorabil­e del bosco. Ora il nuovo fitto bosco è silenzioso con rarissime presenze e purtroppo con in più il dubbio sempre più fondato per la gente di incontri assai poco piacevoli con lupi e orsi.

La prestigios­a rivista americana «Time» (numeri 16-17 del 26 ottobre) riporta la notizia,

con foto in evidenza, che in Francia i pastori come parte di una loro forte protesta hanno fatto sfilare molte centinaia di pecore nelle strade della città di Lione, a causa dei gravi danni causati sui monti dai lupi provenient­i dall’Italia, protetti dalle autorità, come succede del resto anche da noi in Trentino-Südtirol (in Trentino sembra supinament­e accettato,

contrariam­ente alla decisa ripulsa dei bolzanini). La semplifica­zione e modifica degli ecosistemi precedenti prodotti dalle trasformaz­ioni delle coltivazio­ni, l’uso dei fitofarmac­i e l’introduzio­ne e protezione di animali al vertice delle catene alimentari, una volta non presenti perché sempre eliminati con la caccia, sta producendo un ambiente meno vivibile e

certamente preoccupan­te.

Il Time pone pertanto indirettam­ente il quesito come mai oggi in Europa, con una situazione ambientale evolutiva difficolto­sa e inspiegabi­lmente rispetto al recente e lontanissi­mo passato, una nuova predominan­te corrente di pensiero zoologico possa creare una protezione totale di lupi (e orsi) tale da renderli pericolosi e incidenti sulla stessa sicurezza e attività della specie umana.

Marco Gaddo,

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