Corriere del Trentino

Musica per la pace

Il concerto Cristallo, le badiote Ganes sul palco giovedì con il siriano Ahmad Il trio: «Lui portava il piano fra le macerie, vogliamo sostenere la sua lotta»

- Massimilia­no Boschi

Aeham Ahmad ha 29 anni e fino al 2015 ha vissuto a Yarmouk Camp, un distretto di Damasco abitato dai palestines­i. A partire dal 2013 in quella città si è combattuta una lunga battaglia tra l’esercito di Assad e i ribelli, uno scontro che ha devastato Yarmouk. Nonostante, o forse proprio per questo, Ahmad ha trascinato il suo pianoforte per le strade e si è esibito tra le macerie nel tentativo di trasmetter­e un po’ di pace e speranza agli abitanti. Ha continuato a farlo fino all’aprile 2015, quando dell’Isis sono entrate in città, il suo pianoforte è stato incendiato e Ahmad è dovuto fuggire in Europa. Ora risiede a Wiesbaden, in Germania, e giovedì (alle 21) si esibirà in un contesto molto diverso da quello lasciato in Siria: il palcosceni­co del teatro Cristallo di Bolzano.

Al suo fianco ci saranno le «Ganes», il trio femminile della Val Badia, amatissimo in Austria e Germania, formato dalle sorelle Marlene e Elisabeth Schuen e dalla loro cugina Maria Moling.

È Marlene a raccontarc­i come è nata la collaboraz­ione con Ahmad: «Tutto è nato due anni fa a Vipiteno, quando abbiamo incomincia­to a occuparci del tema dei rifugiati e delle città della Val Badia che non vogliono ospitare i profughi. Abbiamo parlato con l’Oew (Organisati­on für Eine solidarisc­he Welt — Organizzaz­ione per un mondo solidale) e insieme abbiamo pensato di organizzar­e un concerto con Aeham Ahmad».

Conoscevat­e la sua storia?

«All’inizio era solo un nome, poi ho visto il documentar­io sulla sua vita, ho visto come rendeva felici i bambini che lo ascoltavan­o per le strade di Yarmouk e, un mese fa circa, siamo andate a Wiesbaden per incontrarl­o».

Avete già pensato a cosa suonerete?

«Ahmad suonerà alcuni nostri pezzi e noi alcuni suoi brani, stiamo lavorando agli ar- rangiament­i ma servirà almeno un intero giorno di prove prima di poterci esibire. Vogliamo ottenere un ottimo risultato».

Il ricavato della vendita dei biglietti del concerto andrà in beneficenz­a a favore dei rifu-

giati e dei senzatetto in Alto Adige, ma al di là del risvolto sociale, come è stato «incontrare» la sua musica?

«Molto positivo, l’aspetto musicale resta importante e la serata sarà bellissima anche da questo punto di vista, Ahmad è un bravissimo pianista, ovviamente parleremo anche dei temi che riguardano profughi e rifugiati, ma soprattutt­o suoneremo prendendo spunto dai nostri pezzi che trattano anche questi temi». Mai pensato di fare concerti per le strade come Ahmad?

«Lo facciamo, in Germania ci esibiamo anche per la strada. È un modo per conoscere un pubblico diverso da quello che viene a vedere i nostri concerti. Ma quelli di Ahmad erano molto diversi, erano un messaggio di speranza per i bambini costretti a sopportare bombardame­nti e combattime­nti. Nonostante la guerra, lui è rimasto finché ha potuto, fino a che non gli hanno bruciato il pianoforte impedendog­li di suonare».

Le Ganes, senza Ahmad, si esibiranno in due concerti in Alto Adige tra meno di un mese: il 25 novembre a Dobbiaco e il 26 a Ortisei.

 ??  ?? L’incontro Le Ganes sono Marlene ed Elisabeth Schuen e Maria Moling; a destra Aeham Ahmad e il suo pianoforte fra le macerie in Siria
L’incontro Le Ganes sono Marlene ed Elisabeth Schuen e Maria Moling; a destra Aeham Ahmad e il suo pianoforte fra le macerie in Siria
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