Metalmeccanici artigiani Fiom si scaglia contro Fim Ma cerca uno spiraglio
TRENTO Nuovo capitolo della diatriba fra Fiom Cgil e Fim Cisl con Uilm sul terreno di scontro del contratto integrativo degli artigiani metalmeccanici. Se Fim sospende il «Patto sulla democrazia nei luoghi di lavoro» del 2011, Fiom dice che così si attaccano i diritti dei lavoratori. Intanto pubblica sui quotidiani (sul
Corriere del Trentino a pagina 10) una lettera aperta per difendere l’integrativo del 2016, contro il testo (2017) approvato dagli avversari, che rappresenta «un precedente grave», «scardina alcuni capisaldi del contratto nazionale» e si vuole applicare anche ai dipendenti dell’industria. Ma c’è anche un’apertura: «Invitiamo tutti a tornare alla ragione, senza chiedere a nessuno di fare una marcia indietro, ma per fare tutti un passo in avanti».
Prendendo di mira la Fim Cisl — che ha anche minacciaritto to querela e vuole coinvolgere in questa vicenda anche istituzioni e Confindustria — la categoria guidata da Manuela Terragnolo afferma: «Con questa decisione la Fim-Cisl toglierebbe ai lavoratori il di- di votare le piattaforme (vale a dire l’elenco delle richieste che i sindacati avanzano alle aziende) e soprattutto il diritto di votare le ipotesi di accordo (vale a dire le intese raggiunte, prima della firma). Non solo, sospendendo il Patto del 2011, la Fim-Cisl renderebbe possibile introdurre coi contratti aziendali deroghe peggiorative dei contratti nazionali e persino delle leggi. Infine, la Fim-Cisl cancellerebbe quanto previsto in tema di “quote contratto” (il contributo ai sindacati chiesto ai lavoratori non iscritti in occasione della firma degli accordi), col risultato che nelle aziende ove la Fim-Cisl ha la maggioranza (fortunatamente ben poche) essa potrebbe, oltreché firmare accordi separati senza passare per il voto dei lavoratori, accordi magari peggiorativi, anche prelevare forzatamente soldi dalle tasche dei lavoratori non iscritti, così come hanno fatto con l’accordo separato con gli Artigiani». «La Fiom — conclude — continuerà ad applicare il Patto 2011».