«Potrei accettare la corsa Non è indispensabile la convergenza su un nome»
TRENTO Mario Tonina, consigliere provinciale Upt, già presidente del Ceis e direttore della Federazione provinciale allevatori, pensa al futuro della Cooperazione mettendo in campo tre parole chiave: valori, partecipazione, territorio. «Dobbiamo reagire, ripartire dal basso. Chi guiderà il nuovo corso – afferma - dovrà farsi interprete di queste esigenze».
Potrebbe essere lei a correre per la presidenza?
«Non mi è stato ancora chiesto direttamente, ma se così fosse, potrei valutare».
Cosa la spingerebbe a scendere in campo?
«Il mio forte legame con la Cooperazione. È un mondo che ha sempre avuto la mia attenzione, dagli inizi con gli allevatore, a oggi, in politica, agone nel quale ho sempre cercato di garantire a Federcoop atti concreti. Del resto, se il Trentino oggi è quello che è, è grazie alla sua autonomia e alla forza delle sue cooperative».
Si fanno però anche altri nomi. Crede si potrà arrivare a un’assemblea elettiva senza spaccature?
«È l’augurio che faccio alla Cooperazione anche se a volte un coinvolgimento più ampio può servire. Insomma, una corsa a due non sarebbe poi così male. Garantirebbe sicuramente maggiore partecipazione. Ed è su questo che dobbiamo puntare. Dobbiamo rinnovare l’interesse verso il movimento di don Guetti soprattutto oggi, a 120 anni dalla sua nascita».
Ma via Segantini ha già molte sfide davanti.
«Lo so. Per questo deve reagire. Ripartire dal basso. Puntare ai valori e non agli interessi. Se farà questo, non solo supererà ogni crisi, ma potrà farsi portatrice di nuovi stimoli anche per la politica».
Fezzi suggerisce di puntare sul welfare. È un’intuizione corretta?
«Si. La Federazione ha già dimostrato sensibilità verso questo settore e dovrà farlo sempre di più. I bisogni nascono dai territori. Lo so bene io che vengo dalle Giudicarie dove la Cooperazione affonda le sue radici».
La ripartenza «Dobbiamo reagire, ripartire dal basso Con la Federazione ho un legame forte»