Corriere del Trentino

Sussidi e ticket: 70 furbetti Assegno, ma vive in Marocco

Truffa, settantenn­e a processo. In sei anni ha incassato 48.774 euro

- Dafne Roat

TRENTO C’è chi incassa l’assegno sociale, chi ottiene i benefici per prestazion­i agevolate o per l’esenzione del ticket sanitario. Sono tutti strumenti utilissimi per aiutare cittadini indigenti, in difficoltà economiche o stranieri senza lavoro, se non fosse che qualcuno con l’assegno sociale è riuscito a costruirsi una fortuna all’estero. C’è anche chi ha comprato casa nel proprio Paese di origine con i soldi dell’Inps. Questo forse non è il suo caso, o almeno non è dato saperlo, visto che l’uomo è irreperibi­le da tempo. Eppure sulla carta risultava residente a Trento tanto che ha incassato per ben sei anni un assegno sociale di 580 euro; dal 2010 al 2016 l’uomo, che oggi ha ben 79 anni, avrebbe incassato 48.774 euro. Tanto ammonta la somma contestata dalla Procura di Trento che ha chiesto il giudizio dell’anziano, di origini marocchine. Ora è a processo per truffa ai danni dell’Inps in quanto avrebbe percepito un assegno mensile pur non risiedendo in Italia, requisito indispensa­bile previsto dalla norma (la legge 335 del ‘95) per ottenere l’assegno. A scoprire l’inganno sono stati gli investigat­ori della guardia di finanza di Trento che, dopo un controllo all’ufficio anagrafe del Comune, avevano scoperto che l’uomo risultava cancellato dal 2 gennaio 2015 per «mancato rinnovo della dimora abituale». E c’è di più: anche in questura l’uomo non aveva ritirato il rinnovo del permesso di soggiorno, eppure l’Inps continuava a pagare.

Ma questo è solo un caso nel mare magnum dei furbetti che, leggendo i dati, non sembrano mancare neppure in Trentino. La Finanza da tempo effettua controlli sulla correttezz­a delle erogazioni previdenzi­ali e sociali, in collaboraz­ione con l’Inps e le agenzie locali, e solo nel corso del 2017 ha segnalato presunte indebite erogazioni per 83.200 euro. Sono settanta i furbetti segnalati dalle fiamme gialle trentine. Nel migliore dei casi (per importi inferiori ai 4.000 euro) rischiano di pagare una sanzione amministra­tiva decisament­e salata che arriva a tre volte l’indebita somma percepita, nel peggiore dei casi finiscono davanti a un giudice con l’accusa di truffa o indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.

È chiaro — ed è giusto precisarlo — che non tutti sono stranieri i beneficiar­i dell’assegno sociale, talvolta ci sono cittadini che ottengono l’esenzione del ticket o altre agevolazio­ni pur non avendone i requisiti. Un errore? Talvolta. Spesso è l’astuzia a fare da padrona, d’altronde non serve neppure troppo ingegno. È sufficient­e dichiarare falsamente di non avere ricavi o sottostima­re quelli percepiti per ottenere l’agognata somma di denaro. Talvolta basta anche solo «dimenticar­si» di compilare le parti del modulo relativi ai presuppost­i per l’erogazione del contributo, come, nel caso dell’anziano marocchino, la residenza in Provincia. L’uomo probabilme­nte era arrivato in Italia grazie a un ricongiung­imento familiare. Nel corso del 2016 la guardia di finanza, che lavora in stretta sinergia con l’Inps e l’Agenzia provincial­e per assistenza e previdenza integrativ­a (Apapi), ha effettuato ben 77 controlli e ha segnalato circa 50.650 euro di presunte indebite erogazioni. Quest’anno si è già saliti a 83.000 euro.

Controlli Nel 2017 scoperte indebite erogazioni per 83.200 euro, nel 2016 per 50.650 euro

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Finanza Le fiamme gialle trentine hanno scoperto nel 2017 presunte indebite percezioni (assegno sociale, prestazion­i agevolate e ticket sanitari) per 83.200 euro

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