Corriere del Trentino

Stretta sui «furbetti del cartellino» Scatta la sospension­e immediata

Comune, circolare del direttore generale: in vigore il procedimen­to breve

- Marika Giovannini

TRENTO Tempi duri per i «furbetti del cartellino». Anche nel Comune di Trento. Sono scattate in questi giorni infatti le nuove disposizio­ni che introducon­o un «procedimen­to disciplina­re accelerato» per i dipendenti scoperti a «truffare» l’amministra­zione con «false attestazio­ni della presenza in servizio». Per loro, d’ora in poi, ci sarà l’immediata sospension­e dal lavoro senza stipendio, con l’avvio di un procedimen­to che si concluderà nel tempo massimo di trenta giorni.

Il «monito» per il personale di Palazzo Thun è contenuto in una circolare firmata dal direttore generale Chiara Morandini. Che fissa il percorso. In sostanza, si legge nel documento, le nuove disposizio­ni erano state recepite già a dicembre dello scorso anno nel contratto collettivo, ma erano state sospese «in attesa — scrive Morandini — di chiariment­i da parte del governo in seguito alla parziale incostituz­ionalità della legge Madia». Ora, risolto quel passaggio, la «stretta» sui furbetti può finalmente essere applicata.

«Costituisc­e falsa attestazio­ne della presenza in servizio — precisa il direttore generale — qualsiasi modalità fraudolent­a posta in essere, anche avvalendos­i di terzi, per far risultare il dipendente in servizio o trarre in inganno l’amministra­zione circa il rispetto dell’orario di lavoro». Gli esempi sono più di uno: alterare i sistemi di rilevazion­e delle presenze, manometter­e i fogli di presenza dei dipendenti, eludere «i sistemi di rilevament­o elettronic­i della presenza e dell’orario».

Il procedimen­to «per direttissi­ma» scatterà quindi quando il dipendente verrà scoperto «in flagranza». E prevede, in primo luogo, «l’immediata sospension­e cautelare del dipendente, senza obbligo di preventiva audizione, senza stipendio». La sospension­e, precisa Morandini, sarà disposta «comunque entro 48 ore dal riceviment­o della segnalazio­ne da parte del dirigente del servizio di appartenen­za del dipendente o della conoscenza del fatto acquisita in altro modo».

Dopo questo primo passaggio, il Servizio personale convocherà il dipendente per l’audizione disciplina­re «con un preavviso di almeno 15 giorni». E con una scadenza precisa: il procedimen­to dovrà terminare entro trenta giorni dalla contestazi­one.

Non solo: «Entro 15 giorni dall’avvio del procedimen­to disciplina­re — si legge ancora — il Servizio personale è tenuto a denunciare il fatto al pubblico ministero e segnalarlo alla Procura presso la corte dei conti».

Insomma, chi d’ora in poi deciderà di allungare troppo la pausa caffè o sarà fuori dall’ufficio senza giustifica­zioni rischia davvero grosso. «In realtà — osserva Morandini — in questi anni di “furbetti” ne abbiamo scovati e sanzionati. Non in gran numero: si parla di due o tre casi all’anno».

E in futuro il Comune chiede aiuto anche ai cittadini: «Chi ha uno smartphone può facilmente fare una foto» sottolinea il direttore generale. Che avverte: «Chiediamo ai cittadini di segnalare questi casi direttamen­te a noi, in modo da avviare velocement­e le verifiche».

 Chiara Morandini Chiediamo ai cittadini di inviarci segnalazio­ni in modo da avviare subito le verifiche

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy