Pagani, Valdastico al via Gilmozzi: «Non è vero»
L’assessore: «Nessuno forzi l’intesa»
TRENTO Continua la telenovela Valdastico. Da Verona Maurizio Pagani, direttore generale di A4 Holding, annuncia che la parte nord dell’A31 «partirà subito», che i lavori saranno avviati «verso la fine del 2018 o i primi giorni del 2019» e che la Provincia di Trento «non sta più mettendo in discussione la realizzazione dell’arteria». Cento chilometri più a nord tuona Mauro Gilmozzi: «Col Trentino lo Stato deve fare un’intesa che si concluderà, se positiva, con la ratifica del Consiglio provinciale: nessuno pensi di semplificare o peggio, forzare, il percorso di intesa».
Alle celebrazioni per i 65 anni dell’autostrada A4 Pagani ostenta sicurezza: «La Valdastico nord partirà subito, abbiamo presentato il progetto definitivo al Ministero, abbiamo interessato le realtà locali su questo progetto e contiamo di poter avviare i lavori alla fine del prossimo anno». Il direttore generale della holding si spinge oltre: «Con la Provincia di Trento stiamo ragionando su come impostare il progetto — sostiene — con valutazioni sia sul pedaggio che sul tracciato e per questo c’è un tavolo tecnico organizzato dal Ministero. Abbiamo fatto passi da gigante e pensiamo di chiudere a breve».
Piccata la risposta di Gilmozzi: «Col Trentino lo Stato deve fare un’intesa, è bene che si smetta di semplificare le cose — replica l’assessore alle infrastrutture e all’ambiente — ne abbiamo diritto e lo Stato ha esercitato la prerogativa di attivare tale procedura, che prevede innanzitutto fasi partecipative e proposte da discutere con il territorio. Poi, appunto, un’intesa con la giunta e quindi la ratifica da parte del consiglio: siamo lontani da questo scenario e mi pare molto azzardato da parte di A4 non considerarlo».
«Fare un’autostrada nella valle dell’Astico senza conoscere l’esito di tale intesa è quantomeno avventato — osserva ancora Gilmozzi — se l’iter, come ampiamente probabile, dovesse concludersi in maniera negativa, quell’autostrada che si vuole realizzare fare adesso non avrebbe più nessuna logica nè continuità».