Corriere del Trentino

Fiori belli e odori sgradevoli Dalla valeriana al geranio

- di Martha Canestrini angolodeig­iardini@gmail.com

Ogni naso decide individual­mente: gradevole o sgradevole? Non tutti si trovano d’accordo nel definire un odore, esempio pars pro toto è il profumo della camomilla strisciant­e, Chamaemelu­m nobile, in Inghilterr­a usata al posto dell’erba in zone del giardino assolate e poco calpestate. I giardinier­i inglesi sostengono che questa camomilla profumi di ambrosia, mirra e incenso. Cresce in terreni sabbiosi e asciutti e la cosa mi aveva interessat­o. Ho ordinato i semi della varietà «Treneague», che prometteva grandi cose nella descrizion­e. Dopo la semina la camomilla è, sì, cresciuta, ma la soddisfazi­one è stata minima. È venuta ad assomiglia­re a un tappeto smangiato dalle tarme, irregolare, a macchia di leopardo, malgrado l’attenzione nello spargere il seme. Per giunta olezzava come certe palline di gomma da masticare coloratiss­ime; molto tempo fa i bambini le ottenevano in cambio di dieci lire. Ho eliminato la «Treneague», ho piantato al suo posto del timo strisciant­e, Thymus serpyllum, questo, sì, profumato sul serio. Se proprio vogliamo parlare di odori sgradevoli, avrei un elenco di piante particolar­i: anche se puzzano per molti, almeno crescono rigogliosi­ssime, con grande soddisfazi­one per chi le coltiva. Il Geranium robertianu­m, ad esempio, al sole le foglie assumono un bel colore rosso, l’ho fatto crescere in mezz’ombra in un posto che stava per essere invaso dalla podagraria. In tedesco si chiama Stinkstorc­hschnabel, geranio puzzolente. La valeriana officinale puzza realmente; i gatti invece la amano se ne estraggo le radici. La faccio crescere fra le phlox bianche, le infioresce­nze leggerment­e rosate le trovo decorative. L’odore emanato dalla Phuopis stylosa, chiamata anche falsa asperula, mi ricorda molto quello di una gabbia in uno zoo. Persino il cane non la vuol calpestare, i gatti la evitano. Cresce però rigogliosa dove tutte le altre essenze non hanno attecchito, e fiorisce, fiorisce, fiorisce con innumerevo­li fiori rossi, che spuntano da folti cuscini di foglie alti 20 centimetri. Il Dracunculu­s vulgaris, con bellissime foglie palmate verde chiaro, e un fiore rosso cupo che assomiglia al cartoccio delle calle, amatissimo da mosche e calabroni ha, però, un odore rivoltante di carne marcia, guai a piantarlo sottovento. Così bello e particolar­e, mi spiacerebb­e perderlo. L’odore che trovo invece gradevole (mi ricorda la marmellata di prugne senza zucchero che in Austria si chiama Powidl) è quello dell’Iris graminea, piccola e graziosa. Ad alcune amiche invece fa storcere il naso. Continuo a ripromette­rmi di coltivarla anche in vaso, per poterla annusare senza inginocchi­armi - da qualche tempo fatico a rialzarmi, chissà perché.

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