Fiori belli e odori sgradevoli Dalla valeriana al geranio
Ogni naso decide individualmente: gradevole o sgradevole? Non tutti si trovano d’accordo nel definire un odore, esempio pars pro toto è il profumo della camomilla strisciante, Chamaemelum nobile, in Inghilterra usata al posto dell’erba in zone del giardino assolate e poco calpestate. I giardinieri inglesi sostengono che questa camomilla profumi di ambrosia, mirra e incenso. Cresce in terreni sabbiosi e asciutti e la cosa mi aveva interessato. Ho ordinato i semi della varietà «Treneague», che prometteva grandi cose nella descrizione. Dopo la semina la camomilla è, sì, cresciuta, ma la soddisfazione è stata minima. È venuta ad assomigliare a un tappeto smangiato dalle tarme, irregolare, a macchia di leopardo, malgrado l’attenzione nello spargere il seme. Per giunta olezzava come certe palline di gomma da masticare coloratissime; molto tempo fa i bambini le ottenevano in cambio di dieci lire. Ho eliminato la «Treneague», ho piantato al suo posto del timo strisciante, Thymus serpyllum, questo, sì, profumato sul serio. Se proprio vogliamo parlare di odori sgradevoli, avrei un elenco di piante particolari: anche se puzzano per molti, almeno crescono rigogliosissime, con grande soddisfazione per chi le coltiva. Il Geranium robertianum, ad esempio, al sole le foglie assumono un bel colore rosso, l’ho fatto crescere in mezz’ombra in un posto che stava per essere invaso dalla podagraria. In tedesco si chiama Stinkstorchschnabel, geranio puzzolente. La valeriana officinale puzza realmente; i gatti invece la amano se ne estraggo le radici. La faccio crescere fra le phlox bianche, le infiorescenze leggermente rosate le trovo decorative. L’odore emanato dalla Phuopis stylosa, chiamata anche falsa asperula, mi ricorda molto quello di una gabbia in uno zoo. Persino il cane non la vuol calpestare, i gatti la evitano. Cresce però rigogliosa dove tutte le altre essenze non hanno attecchito, e fiorisce, fiorisce, fiorisce con innumerevoli fiori rossi, che spuntano da folti cuscini di foglie alti 20 centimetri. Il Dracunculus vulgaris, con bellissime foglie palmate verde chiaro, e un fiore rosso cupo che assomiglia al cartoccio delle calle, amatissimo da mosche e calabroni ha, però, un odore rivoltante di carne marcia, guai a piantarlo sottovento. Così bello e particolare, mi spiacerebbe perderlo. L’odore che trovo invece gradevole (mi ricorda la marmellata di prugne senza zucchero che in Austria si chiama Powidl) è quello dell’Iris graminea, piccola e graziosa. Ad alcune amiche invece fa storcere il naso. Continuo a ripromettermi di coltivarla anche in vaso, per poterla annusare senza inginocchiarmi - da qualche tempo fatico a rialzarmi, chissà perché.