Corriere del Trentino

FINESTRE APERTE IN VIA SEGANTINI

- Di Luca Malossini

C’è aria fresca nella Cooperazio­ne trentina. Lo si avverte dagli stimoli emersi da un dibattito che ha avuto il merito di non perdersi nei corridoi di via Segantini. Le finestre sono state aperte dall’attuale presidente, Mauro Fezzi, che ha annunciato il suo addio in primavera. Una dichiarazi­one capace di smuovere le acque mettendo in circolo idee, possibili candidati, ma anche alcune perplessit­à in chi è poco incline a salire su un palcosceni­co pubblico.

Un confronto che nasce alla luce del sole va sempre salutato positivame­nte. E se avviene all’interno del mondo cooperativ­o ha un valore ancora maggiore. Fezzi ha avuto il merito di abbattere i muri. È stato pure provocator­io quando ha detto che «oggi don Guetti punterebbe sul welfare». Consumo e credito, quindi, messi alla porta? No, piuttosto un modo per fare capire come oggi la Cooperazio­ne sia anche altro. Un passaggio inevitabil­e, da affrontare evitando forzature e pericolose ritrosie.

Il cambio di passo imposto da Fezzi può spaventare se lo si legge utilizzand­o le vecchie logiche che hanno sempre mirato a fare della Cooperazio­ne un apparato chiuso. Ma Federcoop non appartiene a una comunità oligarchic­a, è patrimonio collettivo e come tale va considerat­o. L’unico obiettivo, allora, deve essere quello della «rigenerazi­one».

Quando si avvia una fase di mutamento che impone la scelta di una nuova leadership, giocoforza il totonomine diventa una sorta di calamita. Per il dopo Fezzi, il cliché non si discosta da una tradizione che in molti accostano a una procedura polverosa, ancorata al passato. Eppure, nelle dichiarazi­oni rilasciate ieri al Corriere del Trentino da Marina Mattarei e Mario Tonina, si coglie una volontà di parlare di programmi, valori, futura missione del movimento di don Guetti.

I concetti espressi da Mattarei, pasionaria e voce libera che mai si è piegata al potere costituito, vanno interpreta­ti con attenzione perché non risuonano come una banale rivendicaz­ione di poltrone ma accompagna­no sotto i riflettori le paure di chi rappresent­a il mondo del consumo; mondo che sta attraversa­ndo una fase complicata, a tratti contraddit­toria (vedi vicenda Sait). Un’uscita, quella di Mattarei, che ha già raccolto vasti consensi. Se la Cooperazio­ne adesso riuscirà a tenere aperte le finestre, il cammino verso la nomina del presidente diventerà un pregevole quanto utile esercizio di democrazia. Non è cosa di poco conto.

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