FINESTRE APERTE IN VIA SEGANTINI
C’è aria fresca nella Cooperazione trentina. Lo si avverte dagli stimoli emersi da un dibattito che ha avuto il merito di non perdersi nei corridoi di via Segantini. Le finestre sono state aperte dall’attuale presidente, Mauro Fezzi, che ha annunciato il suo addio in primavera. Una dichiarazione capace di smuovere le acque mettendo in circolo idee, possibili candidati, ma anche alcune perplessità in chi è poco incline a salire su un palcoscenico pubblico.
Un confronto che nasce alla luce del sole va sempre salutato positivamente. E se avviene all’interno del mondo cooperativo ha un valore ancora maggiore. Fezzi ha avuto il merito di abbattere i muri. È stato pure provocatorio quando ha detto che «oggi don Guetti punterebbe sul welfare». Consumo e credito, quindi, messi alla porta? No, piuttosto un modo per fare capire come oggi la Cooperazione sia anche altro. Un passaggio inevitabile, da affrontare evitando forzature e pericolose ritrosie.
Il cambio di passo imposto da Fezzi può spaventare se lo si legge utilizzando le vecchie logiche che hanno sempre mirato a fare della Cooperazione un apparato chiuso. Ma Federcoop non appartiene a una comunità oligarchica, è patrimonio collettivo e come tale va considerato. L’unico obiettivo, allora, deve essere quello della «rigenerazione».
Quando si avvia una fase di mutamento che impone la scelta di una nuova leadership, giocoforza il totonomine diventa una sorta di calamita. Per il dopo Fezzi, il cliché non si discosta da una tradizione che in molti accostano a una procedura polverosa, ancorata al passato. Eppure, nelle dichiarazioni rilasciate ieri al Corriere del Trentino da Marina Mattarei e Mario Tonina, si coglie una volontà di parlare di programmi, valori, futura missione del movimento di don Guetti.
I concetti espressi da Mattarei, pasionaria e voce libera che mai si è piegata al potere costituito, vanno interpretati con attenzione perché non risuonano come una banale rivendicazione di poltrone ma accompagnano sotto i riflettori le paure di chi rappresenta il mondo del consumo; mondo che sta attraversando una fase complicata, a tratti contraddittoria (vedi vicenda Sait). Un’uscita, quella di Mattarei, che ha già raccolto vasti consensi. Se la Cooperazione adesso riuscirà a tenere aperte le finestre, il cammino verso la nomina del presidente diventerà un pregevole quanto utile esercizio di democrazia. Non è cosa di poco conto.