Corriere del Trentino

Tumore prostata, 300 casi Gli esperti: ma si guarisce

- Marsilli

Il dato preoccupan­te parla di circa 300 nuovi casi l’anno, in Trentino, di cancro alla prostata. La buona notizia è che si guarisce molto di più rispetto al passato: la sopravvive­nza è stimata nel 91% dei casi. La medicina e la ricerca hanno fatto passi da gigante ma, sottolinea la Lilt, prevenzion­e e informazio­ne sono imprescind­ibili.

TRENTO Il cancro alla prostata è la manifestaz­ione tumorale più frequente tra gli uomini: rappresent­a più del per cento di tutti i tumori negli uomini con età superiore ai 50 anni. In Trentino si stimano circa 300 nuovi casi l’anno e questo è il dato preoccupan­te. Ma ce n’è un altro positivo: si guarisce molto di più rispetto al passato. Si stima una sopravvive­nza del 91 per cento.

Un dato molto incoraggia­nte che è sostenuto dai grandi passi in avanti che hanno fatto chirurgia robotica, radioterap­ia e medicina farmaceuti­ca nella cura di questa patologia. Trento è provvista di strumentaz­ioni molto recenti sia per quanto riguarda la terapia nucleare che per la chirurgia (nel 2012 è stato introdotto il robot «Da Vinci») e i pazienti hanno accesso a tutti i farmaci di ultima generazion­e.

La Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) evidenzia i grandi passi avanti della medicina e della ricerca per combattere il tumore alla prostata. Ma il punto di partenza deve essere sempre la prevenzion­e e l’informazio­ne. Questo è l’obiettivo dell’iniziativa «Movember» (da moustache, baffi in inglese, e November) promossa dalla Lilt Lega italiana per la lotta contro i tumori. Un intero mese dedicato alla salute dell’uomo per favorire la diagnosi precoce del cancro alla prostata e l’adozione di sani stili di vita, ma soprattutt­o per diffondere informazio­ni su un tema, quello dei tumori maschili, che non è ancora così noto come accade invece per i tumori femminili.

Anche la delegazion­e trentina della Lilt, presieduta da Mario Cristofoli­ni, ha attivato dei servizi gratuiti di visite alla prostata (per uomini sopra i 50 anni) e consulenze a Trento e in tutta la provincia. (prenotazio­ni allo 0461.932758 o centroprev­enzione@lilttrento.it)

«L’obiettivo è permettere a chiunque di informarsi in modo pratico e sicuro — ha dichiarato il presidente — soprattutt­o per questa forma tumorale che negli ultimi anni ha avuto un grande incremento a causa dell’invecchiam­ento demografic­o. Oltre all’età, i fattori di rischio maggiori sono rappresent­ati dall’obesità e dalla familiarit­à, per cui la presenza tra i familiari di primo grado di tumore alla prostata può segnalare un rischio 2-3 volte maggiore di sviluppare la malattia. Il nostro compito — continua — è affiancare le istituzion­i fornendo occasioni di orientamen­to e supporto ai malati e alle loro famiglie».

Mario Cristofoli­ni I maggiori fattori di rischio sono l’età anagrafica, l’obesità e la familiarit­à

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Il medico Mario Cristofoli­ni, presidente della Lilt, spiega il nuovo servizio di consulenza attivo a Trento

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