Corriere del Trentino

Rigotti sicuro «Si dà spazio a forme di creatività»

- Ma. Gio.

TRENTO «Con questa norma si potrà dare spazio a forme nuove di creatività imprendito­riale». Ne è convinto Fulvio Rigotti, vicepresid­ente di Trentino Sviluppo con competenza specifica sugli impianti turistici-funiviari. Che non si scompone di fronte ai timori manifestat­i dai sindaci per la possibile dismission­e degli impianti sciistici in alcune località trentine. Ma cerca di tratteggia­rne la prospettiv­a per tranquilli­zzare gli animi.

Eppure l’argomento ha già sollevato molte preoccupaz­ioni. Cosa ne pensa?

«Va innanzitut­to ricordato un aspetto. La dismission­e di un impianto non è a costo zero, è un’operazione molto onerosa e un investimen­to che deve essere affrontato: si deve rinaturali­zzare completame­nte l’area. Di solito, un’impresa dismette un impianto di fronte a una situazione di scarsa o nulla redditivit­à. Il supporto è quindi rivolto a un tipo di investimen­to».

Però nelle località potenzialm­ente coinvolte — Polsa, Panarotta, Lavarone — Trentino Sviluppo è intervenut­o con piani di riqualific­azione. Non è un controsens­o?

«No. Questa norma dà la possibilit­à di ridurre anche solo parzialmen­te gli impianti di una località».

In che senso?

«Faccio l’esempio del Bondone. Una volta il monte Bondone aveva 13 impianti. Oggi ne ha quattro. E sfido chiunque a capire dove erano localizzat­i gli impianti che sono stati dismessi».

La logica quindi potrebbe anche essere quella della razionaliz­zazione?

«Certo. La razionaliz­zazione può dare stimoli agli imprendito­ri, dando spazio a nuove forme di creatività. Ci tengo poi a precisare un’altra cosa».

Prego.

«Si contrappon­e sempre l’impianto a fune con l’ambiente. Ma non è così. L’impianto a fune è un mezzo rispettoso dell’ambiente, non inquina».

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