Corriere del Trentino

Barbarossa «Vi presenterò un live acustico ed esclusivo»

- Massimilia­no Boschi

«A Bolzano presenterò un concerto esclusivo, un trio acustico: percussion­i, chitarra, armonica e ukulele da cui ormai non mi separo più». Luca Barbarossa appare in splendida forma nel presentare il live che terrà al Cristallo di Bolzano martedì prossimo (ore 21). Trentacinq­ue anni di carriera musicale, quasi 8 da conduttore di Radio 2 Social club, Barbarossa sta per pubblicare un nuovo lavoro, a dicei anni dal suo ultimo Via delle storie infinite. Inizialmen­te pensava di presentarl­o già a Bolzano ma i tempi si sono allungati: «Abbiamo posticipat­o l’uscita ma stiamo registrand­o in questi giorni».

Che album sarà?

«Posso darvi una anticipazi­one in esclusiva: è bellissimo, molto ispirato (ride). È vero, l’oste dice sempre che il suo vino è buono ma io ho una storia particolar­e, ho atteso dieci anni prima di farlo».

Non è che si può avere anche il titolo in esclusiva?

«Purtroppo no, anche perché credo che lo cambierò ancora venti volte prima dell’uscita».

Allora torniamo al “live” di martedì. Che concerto sarà?

«Come detto ci esibiremo in un trio acustico, salirò sul palco insieme a Mario Amici e Beppe Basile. Sarà un racconto musicale che presenterà il mio intero percorso da musicista».

Ci sarà spazio anche per le parole?

«Sì, come ogni mio live. Credo che sia più interessan­te ascoltare le canzoni sapendo cosa c’è dietro. Come ci si è arrivati, quali sono le radici e le esperienze personali. Mi è sempre venuto naturale contestual­izzare i miei brani».

Su Youtube è facilmente reperibile un’intervista risalente al 1982, era appena uscito il primo album. Si vede un ragazzo riccio che elenca i suoi sogni. Tutti realizzati?

«Beh, ammetto che finora la vita mi ha detto parecchio bene. Ma più che aver sognato credo di essere riuscito a costruire qualcosa. Credo capiti a molto col passare degli anni di avvicinars­i sempre più alla propria essenza. È una strada che mi ha portato a fare le cose che mi divertono: la musica, dal vivo e in studio, e la radio con un approccio ironico. Radio 2 Social club mi permette di tirare fuori la mia parte più ludica, a mostrare un approccio molto romano alla realtà, un distacco che non è la stessa cosa del cinismo, una questione di giusta distanza».

Roma continua ad essere importante?

«Sì, conta ancora tanto. È stata il teatro di quasi tutto quello che ho fatto: è cambiata, ma il mio amore è rimasto intatto perché ho avuto la possibilit­à di conoscerne una versione lontana dal ritratto che se ne fa oggi. Una città che non è riuscita a diventare metropoli, genuina, sorniona, divertente e umana. Credo che tutte le metropoli si siano incattivit­e in questi ultimi anni, ma ci sono quartieri di Roma che non hanno modificato i propri connotati, resistono e hanno conservato l’atmosfera da paese. Ma sono molto legato anche al Trentino-Alto Adige, dove vengo a sciare, a dormire nei rifugi, a fare sci alpinismo.. Ecco se serve un titolo per il concerto di martedì, proporrei canederli, amore e social club».

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