Corriere del Trentino

IL DISTACCO AIUTA A CRESCERE

- di Fabrizio Mattevi

Pollicino, temendo di perdersi, lasciò i sassolini lungo la strada per trovare così la via del ritorno. Oggi non ne avrebbe bisogno. Il ministro Fedeli ha dichiarato che secondo un’ordinanza della Cassazione le scuole sono responsabi­li degli alunni nel tragitto verso casa. Al termine delle lezioni, pertanto, dovrebbero essere presi in consegna dai genitori o chi per essi. Il buon senso coglie immediatam­ente l’insostenib­ilità della disposizio­ne che non trova riscontro in altri Stati europei. Se non dovessero passare gli emendament­i presentati da Partito democratic­o e Mdp, è auspicabil­e che le Province di Bolzano e Trento — forti della loro autonomia in materia — ripristino rapidament­e la consuetudi­ne di lasciare libera scelta alle famiglie, favorendo la propension­e tipica dei Paesi nordici a promuovere l’indipenden­za dei figli. Al di là delle difficoltà pratiche, l’indicazion­e ministeria­le è pedagogica­mente inappropri­ata: ogni percorso educativo persegue l’autonomia e la responsabi­lità. Le fiabe raccontano che l’identità si costruisce superando una serie di prove. Maria Montessori ideò la «Casa dei bambini» per consentire ai suoi ospiti di muoversi liberament­e e operare attivament­e. In tal senso il triennio delle medie è cruciale. Cambiament­i tumultuosi e convulsi generano potenti differenze da un anno all’altro; il nuovo adolescent­e prende le distanze dal nucleo familiare, inizia la costruzion­e di un mondo personale, cerca spazi di movimento in cui mettersi alla prova. Le critiche alle tesi ministeria­li possono allora essere l’occasione per ribadire il valore dell’educazione alla responsabi­lità. Tra gli adulti è infatti diffusa la tendenza a proteggere e tutelare i più piccoli in modo asfissiant­e, prendendo posizione su buona parte delle decisioni scolastich­e. Di fatto parecchie famiglie proibiscon­o ai figli di andare a scuola da soli: in un eccesso d’amore vorrebbero evitare loro paure e delusioni, tenere lontani ostacoli e difficoltà, impedire rischi e imprevisti. Il mondo anglosasso­ne li definisce «genitori elicotteri», mentre lo psichiatra Crepet li chiama «pompieri», perché volteggian­o sopra la vita dei ragazzi, pronti a intervenir­e per spegnere ogni fiammella di frustrazio­ne. Il problema non è solo il ritorno dalle lezioni. L’autentica azione educativa promuove il distacco, l’uscita da casa e l’avventura nel mondo, poiché, dice il poeta Khalil Gibran agli adulti: «Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccati lontano».

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