Agevolazione Imis, si cambia
Nuova aliquota fissata a 0,49%. Andreatta vede positivo. Merler: battaglia giusta
È finita all’una e mezza di notte la «battaglia» a Palazzo Thun sull’agevolazione Imis per chi concede la seconda casa in comodato gratuito a figli o nipoti. L’accordo raggiunto tra maggioranza e centrodestra fissa la nuova aliquota a 0,49%. «Un piccolo passo in avanti» è il commento del sindaco Alessandro Andreatta. Ma è il centrodestra che esulta: «Abbiamo fatto una battaglia rara, importante e giusta» dice Andrea Merler (Civica Trentina). Soddisfatto Cristian Zanetti (Forza Italia), che ha parlato quasi quattro ore. Critici i 5 Stelle.
TRENTO La mediazione è arrivata all’una e mezza di notte, dopo una seduta interminabile e alla fine di una trattativa altalenante, che prima è sembrata convergere su una aliquota a 0,55% (senza però convincere tutti), per poi arenarsi di nuovo. Fino ad approdare alla percentuale che, a tarda notte, ha sbloccato l’impasse e ha interrotto la manovra ostruzionistica del centrodestra: l’aliquota Imis per chi concede la seconda casa in comodato gratuito ai figli o ai nipoti, dunque, non sarà più dello 0,35%. Ma non sarà nemmeno di 0,895% come prospettato dalla giunta: l’accordo infatti ha fissato l’aliquota a 0,49% (contrari alla delibera i 5 Stelle e Insieme Trento).
Una mediazione sofferta, quella che si è consumata giovedì notte a Palazzo Thun. Tra interventi fiume (Cristian Zanetti di Forza Italia ha parlato per tre ore e tre quarti), cene improvvisate a base di pizza e qualche brivido per il mantenimento del numero legale (le incompatibilità hanno infatti decimato l’Aula, sia in maggioranza che nell’opposizione). Ma che alla fine ha visto esultare soprattutto il centrodestra, visto che la maggioranza — almeno inizialmente — aveva chiarito di non voler scendere sotto la soglia dello 0,60%.
«In realtà — è l’analisi del sindaco Alessandro Andreatta — non è andata neanche male, nelle condizioni in cui eravamo: certo, le incompatibilità ci hanno penalizzato». Il primo cittadino ripercorre la nottata: dall’accordo quasi raggiunto a 0,55 al «no» secco di Zanetti. Che poi non ha più smesso di parlare. «Non ho mai visto nessuno parlare in Aula per così tanto tempo» ammette il sindaco. Che conclude: «In ogni caso, almeno abbiamo fatto un passo in avanti nel senso dell’equità». E il bilancio? Serviva un milione per chiuderlo. Con l’aliquota a 0,49% si recupereranno 280.000 euro in più rispetto alla percentuale a 0,35%. «Gli altri soldi si prenderanno dalla parte straordinaria del bilancio» dice Paolo Serra (capogruppo dem), orgoglioso della «tenuta del Partito democratico»: «Non è il risultato che volevamo, ma siamo comunque riusciti a portare a casa qualco- sa per i ceti più deboli». «Ha vinto il buonsenso, non una parte politica sull’altra» ci tiene a precisare il capogruppo del Patt Alberto Pattini, che critica l’ostruzionismo: «Non si può ingessare il consiglio».
Andrea Merler, però, la pensa in modo diverso. «È stata una battaglia importante, rara, giusta» osserva il capogruppo della Civica Trentina. «Non potevamo stare fermi — prosegue deciso Merler —. Abbiamo impedito di triplicare le imposte. Ci abbiamo creduto fino in fondo: sono davvero soddisfatto del lavoro di tutto il centrodestra».
«Tutti cantano vittoria, quando hanno perso tutti» è infine l’analisi di Andra Maschio, capogruppo del Movimento 5 Stelle. «Abbiamo assistito — prosegue — all’ormai consueto triste teatrino della politica elettorale. Giunta, maggioranze e minoranze che si sfidano a colpi di emendamenti e provocazioni, in sedute ostruzionistiche costate almeno 30.000 euro». E precisa: «Già un anno fa noi ci rifiutammo di votare la riduzione delle tariffe Imis. Allora come oggi la delibera fu frutto di un accordo politico tra la maggioranza e le minoranze di centrodestra. Oggi si cerca di aumentare di nuovo le tariffe avendo preso atto dell’errore. Noi abbiamo proposto che le aliquote di sgravio siano applicate in relazione al reddito per renderla una tassa equilibrata, ma ci è stato risposto che è impossibile. Crediamo che sia questa la strada».