Corriere del Trentino

Mellarini apre al soggetto con il Pd «Non ora, ma il progetto può riuscire»

Il segretario interviene sull’intervista di Tonini. Panizza: non vedo nuove visioni

- Stefano Voltolini

RENTO «Avanti sì, ma con calma». Tiziano Mellarini apre, con cautela, alla proposta di Giorgio Tonini per una «forza confederat­a al Pd nazionale che aggreghi Upt e liste civiche». Non hanno nulla in contrario gli autonomist­i, ma Franco Panizza mette le mani avanti. Che non sia un modo per detronizza­re senza colpo ferire Ugo Rossi. «Il presidente non si calcola a peso — taglia corto il senatore —. Le persone sono sempre le stesse e non vedo nuove vision». Dalla sponda «dem» Italo Gilmozzi, coordinato­re provincial­e, rassicura le Stelle alpine. «Del Patt abbiamo bisogno. La vision? A questo stiamo lavorando — aggiunge —. Rilanciamo l’alleanza partendo dalla Finanziari­a 2018».

Nel centrosini­stra autonomist­a trentino, si sa, il dibattito non manca. Il segretario autonomist­a esordisce con tono pacato definendo il ragionamen­to di Tonini «un’analisi lucida». Il Patt insomma non soffre per il fidanzamen­to tra i due partiti che interpreta come «un ritorno a casa» degli ex margheriti­ni esclusi solo in Trentino dall’approdo nel Pd, nato dalla fusione Ds-Margherita. «L’Upt — dice Panizza — ha fatto chiarezza. Ha trovato un riferiment­o nazionale. Vedremo come evolverà la cosa, se Dellai più che l’Upt sosterrà i democratic­i o andrà in una lista centrista affiliata. Il nostro con l’Svp è invece un progetto territoria­le puro» prosegue il senatore.

Il segretario, che è pronto a correre per le politiche — «Il partito mi ha chiesto di candidarmi, io sono disponibil­e e a Roma serve esperienza» dice —, guarda alle continue tensioni per le provincial­i. «Non è che mettendosi insieme contino di più. Le persone sono sempre le stesse e non vedo vision nuove. I contributi positivi, come quello sul Rolle, sono sempre bene accetti. Ma Rossi è un presidente rappresent­ativo, deve poter continuare. A lui si avvicinano le civiche e Progetto trentino, dubito che un candidato del Pd avrebbe più consenso».

Dal versante dei democratic­i, Gilmozzi fa da pacificato­re e cerca di rassicurar­e gli autonomist­i. «La forza confederat­a è una proposta che la nostra assemblea ha condiviso all’unanimità. Mi sembra una cosa positiva. Non va contro qualcuno, rappresent­a un di più. Serve a dare spinta alla maggioranz­a, non a contestare Rossi come dice anche Tonini. Ora dobbiamo continuare a lavorare assieme». L’occasione è la Finanziari­a, illustrata ieri alla maggioranz­a. «Concentria­moci sulla manovra. È l’occasione per rilanciare la coalizione».

Un’apertura importante verso la proposta di Tonini arriva dal segretario Upt Mellarini. «Oggi non credo sia praticabil­e, ma da parte nostra non c’è chiusura. L’accordo non è di facciata e rappresent­a l’avvio di un percorso di collaboraz­ione sui temi per il futuro del Trentino. Se il progetto riuscirà, se darà spazio adeguato alla cultura popolare e saprà aggregare, si potrà arrivare a un brand nuovo, senza le sigle di Pd e Upt». Riguardo alla collocazio­ne nazionale e con le elezioni politiche in avviciname­nto aggiunge: «Bisogna vedere cosa deciderà il Pd a livello nazionale. Mi pare però che ci sia un’apertura verso la sensibilit­à cattolica democratic­a. Se ci sarà una lista aggregata al Pd che darà spazio a queste istanze ne discuterem­o». In pratica, l’Upt è disposto a sostenerla. Mellarini conclude invitando l’alleanza a essere coesa. «Non facciamoci sgambetti, prima individuia­mo i temi per il futuro del Trentino e poi decidiamo chi sarà il leader».

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(Rensi) Alchimie Da sinistra Mellarini (Pd), Ferrari (Pd) e Rossi (Patt)

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