Mellarini apre al soggetto con il Pd «Non ora, ma il progetto può riuscire»
Il segretario interviene sull’intervista di Tonini. Panizza: non vedo nuove visioni
RENTO «Avanti sì, ma con calma». Tiziano Mellarini apre, con cautela, alla proposta di Giorgio Tonini per una «forza confederata al Pd nazionale che aggreghi Upt e liste civiche». Non hanno nulla in contrario gli autonomisti, ma Franco Panizza mette le mani avanti. Che non sia un modo per detronizzare senza colpo ferire Ugo Rossi. «Il presidente non si calcola a peso — taglia corto il senatore —. Le persone sono sempre le stesse e non vedo nuove vision». Dalla sponda «dem» Italo Gilmozzi, coordinatore provinciale, rassicura le Stelle alpine. «Del Patt abbiamo bisogno. La vision? A questo stiamo lavorando — aggiunge —. Rilanciamo l’alleanza partendo dalla Finanziaria 2018».
Nel centrosinistra autonomista trentino, si sa, il dibattito non manca. Il segretario autonomista esordisce con tono pacato definendo il ragionamento di Tonini «un’analisi lucida». Il Patt insomma non soffre per il fidanzamento tra i due partiti che interpreta come «un ritorno a casa» degli ex margheritini esclusi solo in Trentino dall’approdo nel Pd, nato dalla fusione Ds-Margherita. «L’Upt — dice Panizza — ha fatto chiarezza. Ha trovato un riferimento nazionale. Vedremo come evolverà la cosa, se Dellai più che l’Upt sosterrà i democratici o andrà in una lista centrista affiliata. Il nostro con l’Svp è invece un progetto territoriale puro» prosegue il senatore.
Il segretario, che è pronto a correre per le politiche — «Il partito mi ha chiesto di candidarmi, io sono disponibile e a Roma serve esperienza» dice —, guarda alle continue tensioni per le provinciali. «Non è che mettendosi insieme contino di più. Le persone sono sempre le stesse e non vedo vision nuove. I contributi positivi, come quello sul Rolle, sono sempre bene accetti. Ma Rossi è un presidente rappresentativo, deve poter continuare. A lui si avvicinano le civiche e Progetto trentino, dubito che un candidato del Pd avrebbe più consenso».
Dal versante dei democratici, Gilmozzi fa da pacificatore e cerca di rassicurare gli autonomisti. «La forza confederata è una proposta che la nostra assemblea ha condiviso all’unanimità. Mi sembra una cosa positiva. Non va contro qualcuno, rappresenta un di più. Serve a dare spinta alla maggioranza, non a contestare Rossi come dice anche Tonini. Ora dobbiamo continuare a lavorare assieme». L’occasione è la Finanziaria, illustrata ieri alla maggioranza. «Concentriamoci sulla manovra. È l’occasione per rilanciare la coalizione».
Un’apertura importante verso la proposta di Tonini arriva dal segretario Upt Mellarini. «Oggi non credo sia praticabile, ma da parte nostra non c’è chiusura. L’accordo non è di facciata e rappresenta l’avvio di un percorso di collaborazione sui temi per il futuro del Trentino. Se il progetto riuscirà, se darà spazio adeguato alla cultura popolare e saprà aggregare, si potrà arrivare a un brand nuovo, senza le sigle di Pd e Upt». Riguardo alla collocazione nazionale e con le elezioni politiche in avvicinamento aggiunge: «Bisogna vedere cosa deciderà il Pd a livello nazionale. Mi pare però che ci sia un’apertura verso la sensibilità cattolica democratica. Se ci sarà una lista aggregata al Pd che darà spazio a queste istanze ne discuteremo». In pratica, l’Upt è disposto a sostenerla. Mellarini conclude invitando l’alleanza a essere coesa. «Non facciamoci sgambetti, prima individuiamo i temi per il futuro del Trentino e poi decidiamo chi sarà il leader».