Corriere del Trentino

TORNANO I MERCATINI DI NATALE DUBBI SULL’APERTURA ANTICIPATA

- Il caso di Luca Malossini Giuliana Corsi

Passano gli anni e la data di inizio dei mercatini di Natale, sia a Trento sia a Bolzano, si fa sempre più pericolosa­mente vicina alla data di Ognissanti. Stavolta, per Trento, si parte il 18 novembre, addirittur­a con quasi dieci giorni di anticipo rispetto a Monaco di Baviera, che pure vanta una lunghissim­a tradizione in merito. In Alto Adige, invece, si apre il sipario leggerment­e più tardi, ossia il 23 novembre. Per poi, in entrambi i casi, andare avanti a oltranza sino all’Epifania. Sia chiaro, i mercatini sono senza ombra di dubbio un’iniziativa capace di attrarre i turisti come le persone del posto, offrendo alcune ore di svago e in qualche modo «ridisegnan­do» il volto delle piazze che li ospitano. La mia è una critica al continuo prolungame­nto, questo allargamen­to dell’offerta che rischia veramente di «sovrapporr­e» il ponte di Ognissanti al Natale. Giusto puntare a fatturare sempre di più, mi domando però se l’aumento dei ricavi vada davvero di pari passo con l’aumento delle settimane di mercatino, soprattutt­o consideran­do che dopo il 23 dicembre alcuni dei prodotti proposti, come addobbi o decorazion­i particolar­i, forse non sono più così ambiti. Negli anni scorsi, in particolar­e a Trento, si era addirittur­a parlato di un mercatino di Pasqua: capisco che questo tipo di iniziative possano essere vincenti, ma credo si debba fare attenzione perché un continuo riproporle o farle durare a oltranza potrebbe poi forse rovinare la bella atmosfera che puntualmen­te si ricrea ogni anno. politico confederat­o al Partito democratic­o che a sinistra rappresent­i quello che a destra è il partito bavarese della Csu.

La nuova legge elettorale impone scelte coaliziona­li: una lista «Spinelli» con al centro del programma ambiente, sicurezza, inclusione, lavoro potrà rappresent­are il primo passo verso un soggetto federalist­a europeo. Lo statuto del Pd lascia aperta una simile possibilit­à e il percorso comune aperto da Pd e Upt, come suggerito da Giorgio Tonini nell’intervista pubblicata ieri dal Corriere del Trentino, è la strada maestra da seguire. Vincenzo Calì

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