Lechthaler zen «Stiamo calmi, ne usciremo»
TRENTO Otto sconfitte su undici partite ufficiali. Baldi Rossi, Gutierrez e Behanan che non hanno praticamente mai convinto, un gioco che si è visto solo a sprazzi e una prestazione sportivamente drammatica andata in scena sabato scorso a Varese. Il tutto quando mancano 24 ore ad un appuntamento che ha già il sapore del dentro o fuori: se infatti l’Aquila non vincerà con in tedeschi dell’Ulm domani sera alle 20.30 al PalaTrento il proseguo del cammino in Europa diventerebbe qualcosa di molto simile ad un miraggio.
«In momenti come questi bisogna mantenere la calma — commenta uno dei giocatori più esperti dello spogliatoio della Dolomiti ovvero Luca Lechthaler —. Siamo perfettamente consapevoli di aver disputato la peggior partita degli ultimi anni contro l’Openjobmetis, tutto quello che poteva andare storto è andato storto e nello sport situazioni del genere possono capitare. Questa non vuole certo essere una giustificazione, allo stesso tempo non dobbiamo però dimenticare che qualcosa di buono nei match precedenti lo avevamo fatto vedere. Anche con Gran Canaria, ad esempio, la squadra si è espressa su livelli più che accettabili facendo intravedere dei miglioramenti rispetto alle prestazioni precedenti». Il centro di Mezzocorona continua: «A livello di spogliatoio e come gruppo non c’è alcun problema, dentro il cam- po dobbiamo ancora trovare quella giusta chimica che ci consenta di essere più forti degli avversari anche nei momenti difficili, purtroppo stiamo pagando una preparazione estiva fatta senza alcuni elementi impegnati con le nazionali e il fatto che abbiamo meno tempo a disposizione per allenarci dato il doppio impegno settimanale».
Lechthaler commenta alcuni spifferi secondo i quali coach Maurizio Buscaglia non sarebbe più seguito al cento per cento dai suoi giocatori: «Non è così, o per lo meno non mi risulta. Il nostro tecnico è sempre il primo a motivarci e a tranquillizzarci, è assolutamente convinto che usciremo quanto prima da questo tunnel e noi pure». Per finire l’atleta trentino getta lo sguardo verso il prossimo impegno: «Non vincere sarebbe un colpo duro sotto tutti i punti di vista, in primis per le nostre velleità europee. Sono però convinto che se riusciremo a liberare almeno un po’ la testa dai pensieri negativi riusciremo ad invertire la rotta».
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