Corriere del Trentino

Lindsay: «Amo sperimenta­re C’è molto Brasile»

Sanbapolis Prima delle 4 date del tour italiano del chitarrist­a newyorches­e Il musicista: «Cuidado Madame influenzat­o dal Brasile, amo sperimenta­re»

- Nappi

Il grande Arto Lindsay apre lunedì al Teatro Sanbapolis di Trento (ore 21) la terza edizione di «Transiti», rassegna curata da Alberto Campo per il Centro Santa Chiara. Il chitarrist­a newyorkese sintetizza al meglio il senso di «Musiche in Movimento», sottotitol­o della rassegna, per aver mirabilmen­te fuso nel corso della sua carriera il furore del punk con il tropicalis­mo delle sonorità brasiliane. Nato a Richmond nel 1953, ma segnato in profondità dall’esperienza compiuta in età infantile al seguito dei genitori missionari in Brasile, Lindsay condensa in musica l’essenza di quel tragitto esistenzia­le. Nelle esperienze seminali con i Dna prima e nei Lounge Lizards poi si coglie il riverbero del post punk che agitava la Lower East Side di Manhattan a fine anni Settanta. La successiva carriera solista spazia tra avanguardi­a e jazz con una fortissima fascinazio­ne per il tropicalis­mo di Caetano Veloso e Tom Zé, dei quali non a caso è stato produttore. Tra le sue collaboraz­ioni eccellenti spiccano i nomi di David Byrne, Laurie Anderson, Caetano Veloso, Brian Eno, John Zorn, Bill Frisell e Nana Vasconcelo­s.

Arto Lindsay torna in regione dopo tredici anni, quando si esibì al Carambolag­e di Bolzano, per presentare il nuovo album Cuidado Madame, uscito lo scorso 28 aprile per Ponderosa Music e accolto da critiche entusiaste. L’ingresso è di 10 euro. Ridotto generico,

under 26, a 5 euro (informazio­ni sui biglietti sul sito: www.primiallap­rima.it).

In che misura è cambiata la sua musica in questi tredici anni che separano «Salt» (2004) da «Cuidado Madame»? «Non saprei dire cosa è davvero cambiato nella mia musica. Posso dire che in questo periodo ho fatto molti concerti in solo ed è stata un’esperienza completame­nte nuova dal momento che non lo avevo mai sperimenta­to prima. Nel 2004, subito dopo la realizzazi­one di Salt, ho deciso di tordiffere­nti». nare a vivere in Brasile e probabilme­nte le suggestion­i di quella terra hanno influenzat­o Cuidado Madame. Sono sempre stato un musicista interessat­o ai cambiament­i, alle trasformaz­ioni, alle interazion­i e alle contaminaz­ioni che possono nascere fra generi molto

In questo breve tour italiano si presenta in trio: che repertorio proporrà dal vivo?

«Il set sarà diviso più o meno a metà. In una parte le canzoni del nuovo album e nella seconda parte un po’ di materiale del mio passato e una selezione di pezzi samba».

Quanto delle sue esperienze in gruppi seminali come Dna e Lounge Lizards è rimasto nella sua musica?

«La mia chitarra è sempre presente. Io credo che le prime esperienze di un musicista siano formative e fondamenta­li: quello che ho imparato e realizzato con i Dna è ancora la base della mia musica. Un’attitudine, un modo di recepire gli stimoli esterni».

Tra i grandi artisti con i quali ha lavorato, chi in particolar­e ha stimolato e influenzat­o di più la sua creatività?

«Caetano Veloso ha avuto una grande influenza in questo senso. Allo stesso modo di Brian Eno e di Nanà Vasconcelo­s. Ma citerei ugualmente anche Melvin Gibbs, che era e rimane il mio più fedele collaborat­ore e tuttora ha un’influenza attiva sulla mia musica».

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 ??  ?? Grande interprete Arto Lindsay torna in regione dopo 13 anni, quando si esibì al Carambolag­e di Bolzano, per presentare il nuovo album Cuidado Madame, uscito lo scorso 28 aprile per Ponderosa Music e accolto da critiche entusiaste.
Grande interprete Arto Lindsay torna in regione dopo 13 anni, quando si esibì al Carambolag­e di Bolzano, per presentare il nuovo album Cuidado Madame, uscito lo scorso 28 aprile per Ponderosa Music e accolto da critiche entusiaste.

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