Corriere del Trentino

«Risvegliar­e la consapevol­ezza dei trentini»

Autonomia, il libro di Marcantoni e Postal. «La nostra specialità si nutre di identità»

- Margherita Montanari

TRENTO L’autonomia speciale della regione Trentino AltoAdige ha le proprie ragioni nella conformazi­one geografica del territorio, nell’orografia e nella vicinanza al nord. Nei fatti storici estremamen­te delicati che portarono la regione ad essere teatro di episodi terroristi­ci. Ma soprattutt­o nell’impegno preso da Trento e Bolzano a procedere congiuntam­ente, a costruire insieme, dall’interno della commission­e dei 19, le condizioni di pacificazi­one e convivenza delle minoranze. È quello che viene ricostruit­o e spiegato da Mauro Marcantoni e Giorgio Postal nelle pagine di «Autonomia speciale-Origini, Storia, Attualità in Trentino Alto-Adige/ Südtirol». Un volume, quello presentato ieri nella sala dell’Associazio­ne culturale «Antonio Rosmini», scritto da chi ha assistito a tutte le fasi della vita dell’autonomia trentina, con ruolo differenti.

Nelle pagine sono contenuti riferiment­i alle peculiarit­à storiche e culturali della regione, ma non mancano i richiami al futuro, alla tanto dibattuta e da molti auspicata terza riforma dello statuto. Riforma che, secondo Mauro Marcantoni, a lungo funzionari­o provincial­e, può avere un effetto rigenerant­e soltanto se la riprogetta­zione del sistema autonomist­ico «andrà oltre la semplice riformulaz­ione di qualche articolo». In particolar­e, la direzione auspicata è quella di un «risveglio della consapevol­ezza dei trentini», di una «maggior conoscenza della storia e delle dinamiche territoria­li». Un invito a lavorare sulla questione della cultura collettiva per autogovern­arsi al meglio, come rimarca anche Postal (già deputato e senatore della Dc): «Identità è soprattutt­o storia e la storia comune sta alla base della cultura collettiva, che è la principale responsabi­le della specialità dell’autonomia trentina. L’autonomia del Trentino Alto-Adige si nutre di identità».

Se è fondamenta­le governare e autogovern­arsi, è però altrettant­o importante non trascurare la centralità della connession­e storica fra Trento e Bolzano. «Oggi, le due realtà devono procedere in parallelo», spiega Giorgio Postal, che poi aggiunge: «Dovremmo sentirci gli eredi della missione degasperia­na e favorire la convergenz­a tra le due componenti provincial­i dalla regione».

Marcantoni ha concluso l’intervento ragionando sulla possibilit­à di avere diverse declinazio­ni dell’autonomia in Italia, senza nascondere una critica al centralism­o statale: «L’autonomia del Trentino è diversa da quella che richiedono Lombardia e Veneto. Questi domandano più materie di competenza, mentre i trentini hanno capacità totale di autogovern­o. Dobbiamo far leva sulla nostra specialità per ripartire, salvaguard­andoci dal mulinello nazionale che pretende di far andar bene qui ciò che va bene in regioni d’Italia con storie e peculiarit­à diverse dalle nostre».

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(Rensi/Nardelli) La coppia Da sinistra Giorgio Postal e Mauro Marcantoni ieri al «Rosmini»

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