Confprofessioni a congresso Meneghini: «Incentivi, welfare ed equo compenso»
TRENTO A pochi giorni dal congresso nazionale di Confprofessioni, previsto a Roma il 15 novembre, la presidente della sezione del Trentino, Roberta Meneghini tocca alcuni dei temi in discussione, in particolare incentivi, welfare ed equo compenso.
Le linee principali fanno parte delle proposte che il presidente nazionale Gaetano Stella ha presentato ieri nell’audizione presso la quinta commissione del Senato, sul tema della prossima legge di bilancio. Meneghini ricorda che dall’anno scorso gli studi professionali finalmente sono stati equiparati alle piccole e medie imprese, prima invece persisteva un gap poiché i professionisti non erano iscritti alla Camera di commercio. «Ma in materia di incentivi — osserva — non c’è ancora l’automatismo per cui i professionisti vengono coinvolti diretchetto tamente. Di volta in volta serve l’intervento del legislatore. Chiediamo dunque l’automatismo: in fin dei conti siamo anche noi Pmi anche se facciamo un lavoro intellettuale, perché abbiamo spese di affitti, dipendenti ecc». «Nel pac- di misure per la crescita il sostegno alle imprese deve abbracciare sistematicamente ogni attività economica — ribadisce Stella —. Occorre individuare cioè un meccanismo che estenda automaticamente ai liberi professionisti e lavoratori autonomi gli incentivi e le agevolazioni previsti per le Pmi, a partire dall’iperammortamento».
Altro nodo quello dell’equo compenso, stralciato dalla legge di bilancio: «Una volta c’erano le tariffe professionali, che Bersani ha tolto rispettando i dettami Ue. Poi ci si è accorti che era peggio, di fatto esiste un abuso al ribasso» afferma la presidente trentina, che prende di mira in particolare gli enti pubblici: «Ad esempio per un lavoro in edilizia l’ente pubblico fissa una base d’asta, sotto a cui non si può andare. Alla stesa stregua dovrebbero essere trattati anche i professionisti». Tanto più che la categoria in passato era in una fascia alta, mentre «adesso è cambiato tutto: c’è un trend di decrescita importante, soprattutto per i giovani. lo confermano tutte le statistiche». Per Stella un intervento in questo senso «non confligge con l’ordinamento europeo».
Infine. in tema di welfare Confprofessioni lancia la proposta della deducibilità dei contributi versati da professionisti e lavoratori autonomi agli enti che erogano servizi di assistenza sanitaria, previsti da contratti collettivi e da altre forme mutualistiche. «Una misura efficace di grande valore sociale ed economico per estendere i servizi di welfare a fasce più ampie di soggetti, sgravando la spesa sanitaria dello Stato», sottolinea Stella.