Nada presenta il suo romanzo all’«Arcadia»
«Èuna femmina» disse la giovane infermiera. «Come la chiamate?». Fu in una mattina di ottobre di tanti anni fa che mia madre, ancora spossata per il parto (…) fissò svuotata un punto del cielo sbiadito dalla finestra di quella lussuosa clinica e con una voce svogliate disse: si chiamerà Leonida». Figlia di una donna che non desiderava la maternità, Leonida, un destino inscindibile dal suo nome, cresce selvatica e solitaria imparando «a prendere le distanze dalla sofferenza, e con l’andare del tempo, più nulla penetrava, scalfiva la mia anima». Durante l’adolescenza, «quando le mie forme si arrotondarono, scomparvero i brufoli dal mento e la pelle distesa e trasparente illuminò il mio viso pallido e lontano, mio padre disse: Leonida, una statua di marmo». Nada Malanima — ricordiamo successi quali Amore disperato, Ma che freddo fa, ma anche la duttilità di passare dalle cover di Battiato alle canzoni di Ciampi — domani alle 19 sarà alla libreria Arcadia di Rovereto a raccontare il suo Leonida (Atlantide). A presentare il libro (quarta edizione), insieme all’autrice e cantante ci sarà Simone Caltabellota, editor e fondatore di Atlantide, che mette in luce come il quarto romanzo di Nada «sia toccante e drammatico. È la storia di una giovane donna che diventando meno giovane scopre se stessa e riesce a capirsi, un romanzo sull’identità». Durante l’incontro, Nada leggerà dei brani, racconterà del libro e del suo essere un’artista a tutto tondo, dalle canzoni al teatro, alla letteratura, in un momento molto felice della sua storia di artista».